La famiglia? Un investimento nonostante i problemi
Sondaggio Bauli in collaborazione con FattoreMamma: gli italiani ci credono anche se le incertezze economiche e sociali complicano le relazioni
Esiste una forma d’investimento a lungo termine su cui gli italiani continuano a fare affidamento, con fiducia, benché consapevoli dell’esistenza di numerose incertezze: la famiglia.
Emerge dalla ricerca realizzata da Bauli in collaborazione con FattoreMamma, in occasione della campagna crossmediale 'Famiglia è' che ha raccontato i momenti più veri di ogni famiglia, quelli che rendono autentica ogni giornata.
Con questo sondaggio Bauli ha voluto approfondire valori e dinamiche oggi dominanti all’interno delle famiglie italiane.
Il sondaggio ha coinvolto famiglie dell’Italia Settentrionale (54,89%) del Centro (19,6%) e dell’Italia meridionale (25,54%), con il 51,43% delle figure genitoriali inserito nel cluster d’età 25/35 anni, seguito dal 39,22% in età da 36 a 45 anni. La composizione delle famiglie ha visto prevalere i nuclei formati da tre (54,49%) e quattro persone (32,26%).
Ancora oggi la famiglia è un progetto di vita su cui gli italiani ritengono valga la pena fare affidamento pur tra complicazioni, incomprensioni e la convinzione che nessuna formula potrà dare certezza di futuro.
Alla domanda a risposta libera 'Cos’è per te la famiglia', infatti, sono emersi con forza soli valori positivi che fanno da collante alla famiglia, di cui rappresentano i basilari fattori equilibranti, redistributivi e di gratificazione. Per i rispondenti, famiglia, in tutte le sue forme, è innanzitutto amore/affetto (41%), unione/collaborazione/condivisione (26%), vita (17%) e protezione/rifugio/casa (10%).
"La famiglia ci fornisce prospettiva, inclusione e appartenenza - dichiara lo psicologo Luca Mazzucchelli - e questo ci permette di trovare più facilmente un senso e un significato a ciò che facciamo. Non è solo la famiglia nel senso più tradizionale del termine, ovviamente, a darci questa opportunità, ma più in generale la presenza di legami affettivi e valoriali che ci connettano profondamente ad altre persone. Il senso di appartenenza è uno degli ingredienti più appaganti del nostro vivere in famiglia, e questo viene celebrato tutti i giorni da 'meravigliose abitudini', momenti normali che si arricchiscono di valori straordinari e che scandiscono le nostre giornate, rendendole speciali".
Tra questi, "ritrovarsi a tavola è uno dei momenti preferiti (52%) in particolare per la cena. Si tratta, infatti, dell’occasione ideale per condividere i momenti più significativi della giornata. Anche la sera, con le sue routine legate al riposo notturno, è particolarmente amata dalle famiglie italiane perché i membri hanno modo di stemperare eventuali attriti e di addormentarsi insieme nella dimensione protettiva della casa, luogo che è anche identità, l’imprescindibile 'proprio posto nel mondo'. “I rituali sono un ingrediente fondante la crescita e il benessere".
"Valorizzano lo stare insieme e riavvicinano -sottolinea- nonostante le fatiche fornendo continuità e sicurezza a chi fa parte della famiglia. Non dobbiamo però correre il rischio di dare per scontato le persone attorno a noi, e in questo ci aiuta l’adottare l’abitudine di stupire l’altro con momenti speciali, non programmati che sappiano sorprendere. Questi ci permettono di portare rinnovamento, passione ed energia nei copioni di sempre, stimolandoci a esplorare nuove modalità di stare insieme".
L’affetto in famiglia in generale si mostra soprattutto attraverso gesti fisici significativi quali sorrisi e abbracci. Per il 50% delle mamme rispondenti, infatti, niente è meglio di un abbraccio extra senza motivo apparente per stupire e fare una coccola ai componenti della famiglia La famiglia è imperfetto equilibrio in cui è fondamentale pensare positivo, giocare di squadra e scendere a compromessi.
Il partner è considerato il primo alleato della vita in famiglia (56%), la prima persona che si cerca nelle difficoltà di tutti i giorni. Nelle risposte prevale l’idea dell’importanza del lavoro di squadra e del pensare positivo (54%), unitamente alla capacità di far prevalere aspetti positivi della convivenza quali, ad esempio, la complicità tra compagni di vita. Il partner è il primo alleato, ma cosa succede quando si litiga?
Le parole chiave per superare difficoltà e intoppi quotidiani sono dialogo/confronto (52%) e compromesso (45%). Imparare ad accettare i difetti degli altri è il modo ideale per raggiungere quell’imperfetto equilibrio tra le sfere dei singoli membri che è la rappresentazione plastica della famiglia work in progress attuale. Più del 46% dei rispondenti dichiara di cercare realmente di comprendere il punto di vista dell’altro, dialogando per trovare una soluzione.
"Le discussioni e i momenti di difficoltà - commenta Mazzucchelli - sono inevitabili in qualsiasi relazione, e in alcune occasioni minano in maniera importante l’equilibrio della famiglia portandoci a vivere delle situazioni limite. È però spesso toccando questi limiti che possiamo comprendere a fondo i nostri bisogni, realizzare cosa dobbiamo cambiare e, in fin dei conti, ritrovare un nostro equilibrio più funzionale".
Il 43% degli intervistati dichiara che il compito di appianare i contrasti familiari dipende dalle circostanze, ma ben il 26% afferma di compiere il primo passo pacificatore a prescindere da chi abbia ragione. Da queste risposte traspare l’atteggiamento, spesso conciliante, delle mamme impegnate nel 'far funzionare' la famiglia, spesso sacrificando questioni di principio. Per trovare lo spirito giusto in famiglia è fondamentale però anche fare i conti con le nostre emozioni. L’emozione più difficile da gestire per i rispondenti è la rabbia (49%), specialmente quella impazienza in cui ribollono stanchezza fisica e irritazione per gli atteggiamenti dei figli. Altra emozione che sfugge facilmente di mano è la preoccupazione (46%), ovvero quel nodo di apprensione che forse è caratteristica tutta italiana e che ci attanaglia ad ogni età.
Nelle risposte al quesito, a risposta libera, sul perché la famiglia abbia un valore che supera gli inevitabili problemi e dissapori emergono i momenti veri, ossia quelli condivisi senza filtro quali risate, gioco, divertimento (30%) e, più in generale, le cose fatte insieme (23%). "Condividere gioie permette di sostanziare l'appartenenza a quella famiglia; si crea un substrato comune di ricordi positivi e si legano le nostre menti e cuori tra loro -fa notare Mazzucchelli- da questo punto di vista regalare e condividere esperienze lascia un segno molto più importante di regalare oggetti".
Che cosa renderebbe migliore la nostra vita in famiglia? Le cose che potrebbero rendere migliore la vita in famiglia sono essenzialmente tre: più tempo (30%), più denaro a disposizione/maggiore stabilità economica (27%) e un bambino in più o un altro pet (8%). Va aggiunto, tuttavia, che il 6% degli intervistati ritiene che la vita in famiglia non abbia bisogno di ciliegine sulla torta perché è già perfetta così.
"La felicità - sostiene - è un atteggiamento mentale: non sono gli oggetti o le persone a renderci felici, ma come noi viviamo quello che ci accade o non accade. Dobbiamo imparare a considerarci la causa del nostro benessere, e non che questo sia l'effetto di azioni esterne".