La verità sul pagamento delle bollette dei morosi
È allarme per la bufala che circola in Rete secondo cui da aprile gli utenti in regola subirebbero un addebito di 35 euro
È scoppiato un vero e proprio caos intorno alla vicenda delle morosità sulle bollette elettriche addebitate a tutti gli utenti in regola, con tanto di pericolosissime bufale che circolano in queste ore sul web e attraverso catene inviate tramite WhatsApp.
È dunque opportuno fare chiarezza su una vicenda che rischia di avere conseguenze spiacevoli per chi dovesse seguire consigli decisamente inopportuni. D’altronde, a lanciare l’allarme è stata la stessa associazione dei consumatori Codacons che, in buona fede, ha deciso di aprire un contenzioso legale sulla vicenda, investendo della materia il Tar della Lombardia.
Allarme Codacons
Sui social network e attraverso testi inviati da cellulare, circolano messaggi, spiegano proprio dal Codacons, “che annunciano un addebito da 35 euro sulla bolletta della luce di aprile, finalizzato a coprire i debiti degli utenti morosi, quelli cioè che non hanno pagato la propria bolletta elettrica”.
Secondo l’associazione dei consumatori, si tratta di messaggi pericolosissimi, perché invitano “anche a non pagare la bolletta in attesa di una non meglio specificata sentenza del Tar, e a decurtare questi 35 euro dal bollettino postale. Si tratta di una bufala a tutti gli effetti, che solo in parte si fonda su un aspetto reale".
E cerchiamo allora di capire quale sia questo aspetto reale, e fin dove le cose sono corrette, e da dove invece iniziano ad avere il sopravvento sciagurate fake news.
Oneri di sistema
Per capire quello di cui stiamo parlando, dobbiamo far riferimento alle nostre bollette della luce. Da qualche anno, in esse, è contenuta una nuova voce definita “oneri generali di sistema”.
Si tratta in sostanza di una serie di piccole imposte, con le quali finanziamo, tra gli altri, gli incentivi alle fonti rinnovabili, la ricerca nel settore elettrico e anche l'uscita dal nucleare, nonostante questa sia avvenuta già da tempo. Parliamo di una voce che mediamente vale circa tra il 15-20% della nostra bolletta, e che ogni anno ci costa a testa, sempre mediamente, un po’ meno di 100 euro complessivi.
Un circolo vizioso
La cosa fondamentale da chiarire è che, questi oneri di sistema, non finiscono nelle casse dei nostri fornitori o venditori della luce. Essi infatti li devono girare ai distributori di corrente elettrica, che a loro volta li versano in una sorta di cassa unica, la Gse, ovvero il Gestore dei servizi energetici, che li utilizza per gli scopi sopra indicati.
In caso di mancato pagamento delle bollette da parte dei clienti finali però, questo meccanismo risulta una tagliola per i gestori. I distributori infatti, devono comunque girare la propria quota al Gse, e se non ricevono il dovuto dai gestori, gli interrompono la fornitura di corrente, mandandoli in fallimento.
Ed è proprio quello che è accaduto negli ultimi anni a molti di loro. Per evitare che accada di nuovo allora, l’Arera, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i rifiuti, ha stabilito con una delibera, che a pagare gli ammanchi registrati dal primo gennaio 2016 siano proprio i clienti in regola, che andranno dunque a coprire non l’intera bolletta non pagata dai morosi, ma solo la parte che riguarda proprio gli oneri di sistema.
Il ricorso al Tar
Risulta dunque evidente che i famosi 35 euro in più al mese di cui si parla sul web, sono una bufala colossale. I clienti in regola, da qui a un anno, perché il provvedimento non scatterà da subito, andranno a coprire tutti insieme, come già accennato, solo la parte morosa relativa agli oneri di sistema.
Il tutto con un esborso decisamente meno pesante di quello prospettato da queste pericolose fake news e che è ancora tutto da definire e calcolare, tenendo presente che la cifra complessiva da coprire sarebbe pari a circa 200 milioni di euro.
Che poi, questo meccanismo sia considerato comunque iniquo, è un’altra questione. Ed è proprio questa la battaglia del Codacons, che punta a far giudicare illegittima dal Tar della Lombardia la decisione dell’Arera, che impone appunto ai clienti in regola di coprire le morosità degli altri, anche se solo nella parte che riguarda gli oneri di sistema.
Staremo a vedere quindi nelle prossime settimane quale sarà la decisione finale della giustizia amministrativa, ma per il momento è bene continuare a pagare regolarmente le proprie bollette della luce.