Lavoro, come funzionerà il bonus assunzioni voluto da Di Maio
Il ministro dello Sviluppo ha preannunciato risorse per almeno 300 milioni all’anno dirette alla stabilizzazione dei contratti
L’annuncio il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio lo fa dagli schermi de La7 durante la trasmissione “In onda”: sarebbe in arrivo un taglio del "10% del costo del lavoro" che dovrebbe valere circa "300 milioni di euro l'anno". Si tratta di quello che è già stato ribattezzato “bonus assunzioni” in procinto di essere approvato con il decreto dignità.
Tra l’altro lo stesso leader del M5S, sempre nel corso dello stesso programma tv, si sbilancia ancora di più affermando: "Per gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato in legge di bilancio metteremo molto di più di 300 milioni l'anno".
L’obiettivo, ovviamente, è quello di favorire una stabilizzazione dei rapporti lavorativi: "Il contratto a tempo indeterminato – ha sostenuto infatti Di Maio - deve diventare normalità. È questo che vogliamo favorire. L'Italia – ha proseguito - è stato un Paese che per tradizione tutelava i diritti dei lavoratori, ora il contratto a tempo determinato sembra essere l'unico modo per assumere. Ora deve cambiare".
Le prime reazioni
Dal fronte imprenditoriale non si sono fatte attendere le prime reazioni, che sono state improntate alla massima cautela. Intervenendo infatti alla stessa trasmissione televisiva, subito dopo l’intervento del ministro Di Maio, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha commentato: “Per tagliare il costo del lavoro del 10% serve qualche miliardo non dei milioni".
E ha aggiunto con una certa dose polemica: “L’obiettivo di ridurre la disoccupazione è un obiettivo comune che Confindustria ha con il Governo ed è dunque paradossale apprendere questa cosa in televisione e non in un confronto".
Entrando poi un po’ più nello specifico della proposta del ministro Di Maio, il presidente Boccia ha precisato: "Immagino che i 300 milioni siamo solo per la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato perché la cifra è appunto bassa".
Infine Boccia ha chiosato, rivolgendosi al governo e in particolare a Di Maio: “Nella legge di Stabilità bisognerà scegliere: puoi fare quello che hai detto, che costa 70 miliardi, in un quinquennio però e non in 6 mesi".
Il percorso del decreto
Intanto a Montecitorio procedono i lavori di l’approvazione del Decreto dignità, per il quale il governo sembra intenzionato a non chiedere la fiducia, ma a procedere secondo quelli che saranno i normali tempi parlamentari.
Tra le altre cose sono ancora in attesa le modifiche più importanti, dai voucher per agricoltura e turismo, su cui ancora si stanno limando i paletti, alla decontribuzione per favorire i contratti stabili, anche perché i lavori nelle commissioni procedono in realtà un po' a rilento.
Nel frattempo c’è da registrare il via libera alla proposta del Partito democratico che alza l'indennità per il licenziamento ingiustificato anche in caso di conciliazione tra datore e lavoratore che porta le mensilità da un minimo di tre a un massimo di 27.