Lavoro, cosa farà il governo Lega-5Stelle
Salario minimo, ritorno dei voucher e rottamazione (forse) del Jobs Act. Le misure contenute nel contratto di governo
Ci sarà il ritorno all’articolo 18 come promettevaLuigi Di Maio, leader del Movimento 5Stelle (M5S), durante la campagna elettorale? Per adesso la domanda resta senza risposta. Nel contratto di governo che l’M5S ha firmato con la Lega di Matteo Salvini, si parla genericamente di lotta alla precarietà provocata dal Jobs Act, l’ultima riforma del lavoro del governo Renzi. Non viene specificato, però, se vi sarà appunto la reintroduzione del tanto discusso articolo 18, cioè di quella norma rottamata dal Jobs Act che obbliga le aziende con più di 15 addetti a riassumere un lavoratore lasciato a casa, quando il licenziamento è giudicato illegittimo da un giudice.
Al tema del lavoro, il contratto di governo Lega-5Stelle dedica uno spazio di una pagina e mezzo, contente alcune misure programmatiche. Eccole nel dettaglio.
Salario minimo
Tra i primi provvedimenti indicati nel contratto di governo c’è l’introduzione di un salario minimo legale, per quei lavoratori che non hanno la copertura di un contratto collettivo di settore. Un’altra misura messa in agenda è il divieto di assumere tirocinanti e apprendisti senza pagarli.
Digitalizzazione e cuneo fiscale
Il contratto di governo parla anche genericamente di una riduzione del cuneo fiscale, cioè delle tasse e dei contributi sui salari, che fanno crescere il divario tra il costo del lavoro lordo pagato dalle aziende e le retribuzioni nette percepite dai loro dipendenti in busta paga. Per raggiungere questo obiettivo, il nuovo governo cercherà anche di snellire e digitalizzare gli adempimenti burocratici a carico delle aziende nella gestione del rapporto coi dipendentise.
Voucher
Viene criticata la misura con cui il governo Gentiloni ha abolito i voucher, cioè i buoni lavoro utilizzati un tempo per remunerare le prestazioni occasionali. La loro sostituzione con i libretti di famiglia e i contratti di prestazione occasionale, secondo Lega e 5Stelle, ha reso più complesso il ricorso al lavoro accessorio, con il rischio di un aumento delle prestazioni in nero.
C’è dunque la necessità di una revisione dell’attuale normativa ma non è ben chiaro se verranno reintrodotti i voucher. Il contratto di governo parla del ricorso a strumenti gestibili per via telematica e in forma digitale, capaci di prevenire forme di abuso e sfruttamento del lavoro.
Precari e lotta alla disoccupazione
Il contratto di governo parla in linea generale anche di una lotta alla precarietà favorita, a detta di Lega e 5Stelle, dall’introduzione del Jobs Act. Non è specificato però se verrà reintrodotto l’articolo 18 o se saranno cancellate alcune norme dell’ultima riforma del lavoro. Nel contratto di governo si parla di un rafforzamento dei Centri per l’Impiego e di un potenziamento della formazione scolastica, per creare nuove professionalità adatte al mondo dell’Industria 4.0.
Per saperne di più
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