Incentivi alle assunzioni, non è giusto introdurli solo per i giovani
ANSA/ SERENELLA MATTERA
Economia

Incentivi alle assunzioni, non è giusto introdurli solo per i giovani

Da gennaio, contributi dimezzati per un triennio a chi assume un lavoratore con meno di 35 anni. Ma i disoccupati over 36 sono la maggioranza

Contributi dimezzati per tre anni. E’ l’agevolazione prevista per le aziende che, da gennaio dell’anno prossimo, assumeranno in maniera stabileun dipendente con meno di 35 anni. A prevederlo è la manovra economica per il 2018 che concentra sui giovani le misure per la lotta alla disoccupazione.

Tornano dunque in Italia gli incentivi alle assunzioni che, dopo essere stati ideati nel 2015 e 2016 dal governo Renzi, erano stati quasi completamente eliminati all'inizio del 2017, nella speranza che il mercato del lavoro potesse decollare da solo, senza "aiutini" da parte dello stato.

Interventi mirati

Questa volta, però, il governo Gentiloni ha scelto di effettuare interventi molto più circoscritti che in passato. Visto che la disoccupazione giovanile è ancora altissima (34,7% a ottobre), l’esecutivo ha preferito concedere le agevolazioni soltanto a quei datori di lavoro che reclutano nel proprio organico una persona con meno di 35 anni (o convertono in un’assunzione stabile un contratto precario già in essere per un dipendente under 35). Dal 2019, gli stessi incentivi saranno in vigore solo per i giovani con meno di 30 anni

L’incentivo si concretizza appunto in un dimezzamento dei contributi previdenziali da pagare sullo stipendio del dipendente assunto, fino a un massimo di 3mila euro all’anno. Si tratta di un taglio non trascurabile al costo del lavoro che in Italia, proprio a causa dei contributi previdenziali, pesa in misura non trascurabile sui conti delle imprese.

Quei disoccupati di mezz'età 

Viene da chiedersi, però, se sia giusto concentrare tutti gli sforzi sulla lotta alla disoccupazione giovanile visto che il numero dei senza lavoro tra chi ha più di 35 anni è tutt’altro che esiguo. Per rendersene conto, basta dare un’occhiata ai dati dell’Istat degli ultimi mesi. Nel terzo trimestre del 2017, i disoccupati con meno di 35 anni di età erano in totale 1,29 milioni. Quelli che avevano già superato la soglia dei 35 anni, invece, erano 140mila in più, cioè 1,49 milioni.

Perché dunque non ricordarsi anche dei senza lavoro che hanno già qualche capello biancoin testa e qualche ruga sul viso? Come sa bene chi ha già attraversato dei periodi di disoccupazione, in Italia cercare un impiego in età avanzata è spesso una missione impossibile, o quasi.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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