Legge di Stabilità 2016: tutte le misure
Ottenuta la fiducia con 162 voti a favore e 125 contrari entra in vigore la manovra per il prossimo anno
Dopo l'ok della Camera e dopo che il Governo aveva posto la fiducia sulla nuova votazione in Senato, la legge di Stabilità 2016 è stata approvata con 162 "sì" e 125 "no". Di seguito, ecco una panoramica delle principali misure contenute nel testo.
Meno tasse sulla casa
Verranno tolte le tasse sulla prima casa (imu e tasi), con alcune eccezioni. Scomparirà anche l'imu sui terreni agricoli e l'irap per i coltivatori. Cancellazione in vista anche per l'imu sugli imbullonati, cioè quei macchinari ancorati saldamente al terreno e di dimensioni talmente grandi da essere assimilate a quelle di un immobile.
Sono previsti interventi per 170 milioni di euro per il recupero e la riqualificazione energetica degli alloggi popolari. Resterà invece l'imu per le case di lusso (anche se abitazioni principali), mentre l'imposta verrà dimezzata per la seconda casa quando viene concessa in uso gratuito ai figli e genitori o al coniuge separato. Sempre sull'imu, ci sarà uno sconto del 25% per chi affitta la casa a canone concordato, cioè con una rata di locazione ridotta, il cui importo è stabilito nelle varie città a provincie dalle associazioni di categoria di inquilini e dei proprietari.
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Niente taglio dell'Ires
Il governo è intenzionato a tagliarel'Ires, l'imposta sui redditi societari, ma solo a partire dal 2017. Fra due anni, l'aliquota scenderà infatti dall'attuale 27,5% al 24%. La riduzione dell'imposta non verrà anticipata invece al 2016, cioè prima del previsto, come prospettato inizialmente dal premier Renzi. Il governo preferisce invece stanziare 2 miliardi per la sicurezza.
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Sicurezza e Bonus ai 18enni
Il presidente del consiglio ha annunciato lo stanziamento di 2 miliardi di euro per la sicurezza. Tra le voci di spesa previste, ci sono almeno 150 milioni per la cybersecurity, allo scopo di scovare le centrali e le reti informatiche del terrorismo. Altri 500 milioni sono destinati alle operazioni di sicurezza in Italia e 50 milioni andranno alle strumentazioni delle forze dell'ordine. Poliziotti, carabinieri e forze armate avranno anche gli 80 euro del Bonus irpef in busta paga, indipendentemente dal reddito. I giovani che compiono 18 anni (sono 550mila circa) avranno come gli insegnanti un bonus una tantum di 500 euro da spendere in eventi culturali.
Clausole di salvaguardia azzerate
Sono state sterilizzate completamente, grazie a coperture di bilancio, le clausole di salvaguardia per il 2016, che imponevano di aumentare l'iva e le accise per un totale di 16,7 miliardi. Si tratta di impegni presi di fronte all'Europa dai precedenti governi, per coprire delle entrate rivelatesi inferiori al previsto o delle spese superiori a quanto preventivato. L'azzeramento delle clausole di salvaguardia assorbe più della metà delle risorse della manovra economica.
Bonus ristrutturazioni
Gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie, i cui costi possono oggi essere detratti dall'irpef per una quota del 50%, saranno prorogati per un altro anno. Stesso discorso per le detrazioni legate agli interventi sul risparmio energetico, che dovrebbero rimanere al 65% per almeno 12 mesi ancora. Rinnovato anche il Bonus Mobili, che consente di detrarre in 10 anni la metà della spesa per gli arredi. Dal 2016, però, le agevolazioni verranno estese anche alle giovani coppie che comprano un'abitazione (e non solo a chi la ristruttura).
Affitti
Nella manovra, con gli emendamenti in Senato, sono state inserite misure contro gli affitti in nero. E' sancita infatti la nullità di qualsiasi accordo che preveda il pagamento di un canone di locazione superiore a quello registrato ufficialmente. Entro 6 mesi dalla riconsegna dell'immobile al proprietario, gli inquilini hanno diritto a farsi restituire le rate di affitto pagate in eccedenza rispetto a quanto prevedeva il contratto.
Pensioni ed esodati
Non ci sarà l'abbassamento dell'età pensionabile a 63 anni per tutti, come prospettato dal premier Renzi nei mesi scorsi. Piuttosto, il governo è intenzionato a tutelare ancora una nuova tranche di 26mila esodati e a prorogare l'opzione donna, cioè il sistema che permette alle lavoratrici di mettersi a riposo con molto anticipo (oggi il requisito è 35 anni di contributi e 57 anni di età) ma con forti penalizzazioni sull'assegno (che viene calcolato con il poco vantaggioso metodo contributivo). Ci sarà inoltre l'innalzamento da 7.500 a 8mila euro della no tax area per i pensionati con più di 75 anni, cioè del limite di reddito al di sotto del quale non si paga l'irpef. Per i pensionati con meno di 75 anni, la no tax area salirà invece da 7.500 a 7.750 euro.
Tetto di 1.000 euro per le pensioni in contanti
Spicca il tetto a mille euro in contanti per il pagamento delle pensioni. Nel testo, infatti, viene precisato che "si mantiene fermo per le pubbliche amministrazioni l'obbligo di procedere al pagamento degli emolumenti a qualsiasi titolo erogati superiori a mille euro esclusivamente mediante l'utilizzo di strumenti telematici". Norma, tra l'altro, auspicata e anticipata dal presidente dell'Inps Tito Boeri.
Part-time agevolato
Verrà inoltre consentito a chi ha almeno 63 anni e 7 mesi di età di lavorare part-time nell'ultima parte della carriera, ma con una retribuzione vicina a quella ordinaria. Per ottenere questo beneficio, sarà tuttavia necessaria la stipula di un accordo individuale con l'azienda, che continuerà a versare i contributi come se il dipendente continuasse a lavorare a tempo pieno.
Sud
Una serie di agevolazioni fiscali sono previste per il Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo). Ci sarà infatto un credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali, anche attraverso il leasing. La quota agevolabile sarà tra il 10 e il 20% a seconda delle dimensioni dell'impresa, con tetto massimo fino a 15 milioni di euro.
Bonus ammortamenti
Tra gli incentivi alle imprese, il governo introdurrà una maxi-deduzione dalle tasse (super ammortamento) per gli acquisti di macchinari effettuati tra il 15 ottobre del 2015 e la fine del 2016. L'obiettivo è ovviamente quello di stimolare gli investimenti produttivi, consentendo di dedurre dalle imposte una quota pari a ben il 140% delle somme spese.
Incentivi alle assunzioni
Gli incentivi alle assunzioni (che oggi prevedono uno sgravio sui contributi totale per chi assume un dipendente a tempo indeterminato o converte un contratto precario in un inquadramento stabile) diventeranno un po' meno generosi. Dal 1° gennaio, scenderanno al 40% dei livelli attuali, cioè saranno più che dimezzati, dureranno due anni e non più tre, avranno un tetto massimo di 3.250 euro, dagli attuali 8.060 euro.
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Fondo per gli insegnanti
Il Fondo per le cattedre universitarie del merito, destinato al reclutamento per "chiamata diretta" di docenti di prima e seconda fascia, sarà aperto anche a professori già in servizio in atenei italiani seppur con l'obbligo di cambiare ateneo in caso di chiamata per la stessa fascia.
Spending review
Diversi interventi sono previsti per la spending review, la revisione delle voci di spesa dello stato che dovrebbe essere però limitata a 5 miliardi. La dotazione del Fondo Sanitario Nazionale si fermerà a 111 miliardi e non crescere a 113 miliardi come previsto. Quasi 2 miliardi di euro dovrebbero essere risparmiati sugli acquisiti della pubblica amministrazione, con una riduzione delle stazioni appaltanti e l'applicazione su larga scala delle tariffe stabilite dalla Consip.
Caf
Verranno tagliate le risorse ai patronati e ai Caf, i centri di assistenza fiscale gestiti dai sindacati e dalle associazioni di categoria. La riduzione dei trasferimenti sarà tuttavia meno pesante di quanto previsto all'inizio. Nello specifico, sarà abbassato da 100 a 40 milioni il taglio per i caf nel 2016 e a 30 milioni quelli previsti invece nel 2017 e nel 2018. Per i patronati, il prossimo anno ci saranno 15 milioni di risorse in meno, contro i 48 milioni previsti in origine.
Contanti
Verrà innalzato da mille a 3mila euro il limite all'utilizzo dei contanti, approvato negli anni scorsi dal governo Monti per combattere l'evasione e molto contestato dagli operatori economici. Attraverso un emendamento alla manovra, resta invece a mille euro il tetto ai contanti per i pagamenti con Money Transfer, dove vi è un alto rischio di riciclaggio di denaro all'estero.
Canone Rai in bolletta
Il Canone Rai scenderà da 113 a 100 euro ma sarà più difficile evederlo poiché verrà inserito nella bolletta elettrica, come preannunciato da tempo dal premier. L'addebito sarà in 10 rate consecutive.
Partite Iva
Interventi a favore delle partite iva con un innalzamento di 10mila euro delle soglie di ricavi (differeziate per settori) che danno diritto ad accedere all'imposizione forfettaria dei cosiddetti "minimi". Fanno ececzione i professionisti, per i quali la soglia crescerà addirittura da 15mila a 30mila euro. Per le nuove partite iva, l'impiosta sostitutiva scenderà dall'attuale 15 al 5% per 3 anni (o addirittura per 5, se ci saranno le coperture). Verrà approvato, con una legge collegata alla manovra, un vero e proprio Statuto dei lavoratori autonomi che il premier ha ribattezzato come il Jobs Act delle partite iva. L'obiettivo è introdurre per gli autonomi delle tutele oggi inesistenti come l'indennità di malattia.
Codice della strada: le novità
Novità anche per il codice della strada. All'elenco delle violazioni che possono essere accertate con apparecchiature di rilevamento, ovvero anche attraverso gli autovelox, si aggiungono la mancata revisione dei veicoli e la scadenza o assenza delle assicurazioni Rc auto.
Auto blu
Viene prorogato al 31 dicembre 2016 il divieto per pubbliche amministrazioni, autorità indipendenti e Consob di acquistarle e affittarle.
Edilizia scolastica e periferie
Ci sarà uno stanziamento di 500 milioni di euro a favore dell'edilizia scolastica mentre altri 500 milioni andranno a interventi di risanamento delle periferie.
Fondo Salva-Risparmi
La novità degli ultimi giorni è il tanto discusso Fondo Salva-Risparmiatori. Avrà una dote di 100 milioni di euro e servirà per risarcire parzialmente chi ha investito nelle obbligazioni subordinate delle 4 banche regionali finite sull'orlo del crack nelle scorse settimane (Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Carife).