Manovra economica: c'è l'accordo con la Ue. Cosa prevede
Il governo ha confermato il deficit a 2,04%; taglio di 4 mld . Quota 100 e Reddito di cittadinanza partiranno a Febbraio e Marzo
La manovra economica del Governo Lega-M5S ha ottenuto l'approvazione dell'Europa e non subirà quindi la tanto temuta "procedura di infrazione". Lo ha confermato il Presdente del Consiglio, Conte, dopo alcuni colloqui con Bruxelles ieri sera; l'ufficialità arriverà però solo tra qualche ora, con una nota ufficiale della Commissione Europea. Poi il premier parlerà al Senato (ore 12) per spiegare tutte le novità che hanno portato al'accordo.
Tra i punti al centro della discussione il famoso deficit che resta a quota 2,04%, poi le pensioni, il superamento della Fornero con il modello "quota 100" tanto caro a Salvini ed il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia di Di Maio e dei grillini.
Deficit/Pil al 2,04%
Con buona pace dell'Europa e, come annunciato in ogni occasione, il rapporto deficit/Pil resta sopra la quota più psicologica che economica richiesta da Bruxelles e sara del 2,04% come già annunciato nei giorni scorsi dallo stesso premier Conte.
Reddito di Cittadinanza
Ci sarà anche la partenza a marzo 2019, come appena annunciato dal Vicepremier Di Maio, del Reddito di Cittadinanza, un sussidio universale contro la povertà e la disoccupazione, promesso da anni ai propri elettori dal Movimento 5 Stelle. Le risorse stanziate per finanziare questo tipo di indennità ammontano a 9 miliardi di euro e dovrebbero andare a beneficio di 6,5 milioni di persone.
Il sussidio, secondo il proclami del governo, partirà da marzo contestualmente a una riforma dei Centri per l'impiego. Sarà pari ad almeno 780 euro mensili e andrà a chi accetta di partecipare a corsi di formazione o di prestare 8 ore a settimana per i lavori socialmente utili.
Non scomparirà però il Rei (Reddito d'inclusione), un sussidio contro la povertà già istituito dai governi del Pd, che verrà rifinanziato con circa 2 miliardi di euro.
Blocco dell’iva
Nonostante la Legge di Bilancio 2019 sia ricca di provvedimenti, gran parte delle risorse stanziate serve persterilizzare le cosiddette clausole di salvaguardia.
Si tratta di impegni presi negli anni scorsi dal governo italiano con l’Europa: in cambio di maggiore flessibilità nel bilancio pubblico, il nostro paese aveva infatti programmato alcuni aumenti automatici dell’iva (imposta sul valore aggiunto) che sarebbero scattati in assenza di determinati tagli alla spesa o alle detrazioni fiscali.
Per evitare questi aumenti nel 2019, il governo Conte ha trovato nelle maglie del bilancio pubblico circa 12,5 miliardi di euro.
Fornero, pensioni e quota 100
Sulle pensioni bisognerà attendere un provvedimento legislativo ad hoc. Una delle principali misure della manovra è comunque l’istituzione della quota 100. Si tratta di un sistema che consente di andare in pensione quando la somma dell’età anagrafica e quella degli anni di contributi raggiunge appunto il livello di 100. Il sistema entrerà in vigore da febbraio 2019.
Esempio: potrà congedarsi dal lavoro chi ha 62 anni e almeno 38 anni di contributi alle spalle. Verrà stabilita però una soglia minima di anzianità di carriera, pari a 38 anni. Chi ha dunque compiuto 63 o 64 anni all'anagrafe non potrà dunque andare in pensione con la quota 100 se ha soltanto 35 o 36 anni di lavoro alle spalle ma dovrà attendere il raggiungimento dei 38 di contribuzione.
Non ci sarà invece la prospettata quota 41, che avrebbe consentito di andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età. La misura costa troppo e forse entrerà in vigore solo per i lavoratori precoci.
Tagli alle pensioni d’oro
In Parlamento c'è ancora un disegno di legge della maggioranza per ricalcolare e tagliare le pensioni d'oro, superiori a 4.500 euro netti al mese. Con la manovra, il governo ha preferito però battere un'altra strada, per evitare il rischio di incostituzionalità di questa misura. Le pensioni d'oro verranno tagliate eliminando l'indicizzazione all'aumento dei prezzi che di regola scatta ogni anno.
Flat Tax
Uno dei provvedimenti principali è l’introduzione della Flat Tax, la “tassa piatta” con una sola aliquota del 15%. Ma non sarà per tutti i contribuenti. Verrà applicata inizialmente alle partite iva che fatturano meno di 65mila euro all'anno.
In pratica, vi sarà un'estensione del già esistente regime dei minimi, che prevede appunto una tassazione ridotta del 15% (sostitutiva di iva, irpef e addizionali) a chi guadagna meno di 30mila euro. Il tetto dunque si alzerà.
Pace fiscale (o condono)
Per rastrellare un po' di risorse, il governo farà una sanatoria sui debiti dei contribuenti con il fisco (con un eufemismo questa misura viene chiamata pace fiscale). Ci sarà una rottamazione ter delle cartelle esattoriali già ricevute, che consente di pagare il debito col fisco senza sanzioni e interessi.
Poi ci sarà la possibilità di far emergere redditi non dichiarati fino a 100mila euro, pagandovi sopra una tassa ridotta del 20%. E' previsto però un tetto per le somme che si faranno emergere, che non potranno superare il 30% dei redditi dichiarati in precedenza.
Ci sarà anche la possibilità di chiudere le liti col fisco pagando una cifra forfettaria. La somma da versare è pari al 50% del dovuto per chi ha già vinto la causa in primo grado e scende al 20% per chi ha vinto in secondo grado.
Ires
E' previsto un piano di sgravi fiscali con sconti sull'Ires, l'imposta sui redditi societari. L'aliquota scende dal 24% al 15% per gli utili destinati agli investimenti in macchinari, alla ricerca e sviluppo e per le assunzioni stabili.
Tagli e investimenti
Sono previsti investimenti aggiuntivi per 3,5 miliardi di euro (lo 0,2% del pil).In agenda anche tagli alla spesa per 7 miliardi di euro, su varie voci, di cui 1,5 miliardi di euro dal capitolo immigrazione.
Tasse Auto
Cancellata la famosa "ecotassa", tanto osteggiata dalla Lega. Sono previste nuove norme sulle polizze dell'Rcauto che proteggono contro il rischio di incidenti stradali. L'obiettivo è eliminare le tariffe differenziate delle polizze su base geografica, che oggi penalizzano gli automobilisti di certe province, in particoare al Sud.
Stretta su giochi e sigarette
Vi sarà un incremento delle tasse sulle sigarette ma anche sui giochi d'azzardo (con uno 0,5% in più rispetto a quanto già previsto dal Decreto Dignità).
Ecobonus rinovato
Verranno rinnovati gli incentivi a chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia edi miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici (Ecobonus) o acquisterà oggetti d'arredamento (Bonus Mobili), con detrazioni irpef fino al 50% della spesa in dieci anni.
Cedolare secca
Il regime della cedolare secca, che prevede una tassazione del 21% sulle rendite d'affitto, verrà esteso anche agli immobili commerciali, e non solo a quelli residenziali.
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