Manovra: misure fiscali a favore delle famiglie promosse. Sanità e investimenti rimandati
I verdetti della due giorni di audizione in Senato tra Confindustria, Bankitalia, e governo
Una Manovra Economica tra luci ed ombre. La giornata di oggi ha visto la fine del ciclo di audizioni sulla legge di Bilancio 2024 con le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha definito l’attuale Manovra come “espansiva nei confronti dei redditi medio-bassi”, visto che la maggior parte delle risorse sono state destinate a favore “dei lavoratori con redditi medio -bassi”. L’austerità è stata usata nei “confronti delle spese dei ministri (-9,6 miliardi per il periodo 2024- 2025). Sulla crescita poi, il ministro dell’Economia si dice ottimista, ricordando però come le leve in gioco non dipendono solo dalle scelte nazionali, ma anche dalla congiuntura internazionale e dalle scelte della Bce, che nell’ultimo anno ha adottato politiche particolarmente restrittive.
Una Manovra che è si focalizzata, come anche sottolineato nelle audizioni di ieri da Bankitalia, Corte dei Conti e Confindustria sulle famiglie, lasciando poco alle imprese. Aspetto quest’ultimo valutato negativamente dal Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha sottolineato come “nella Manovra manca tutta la parte relativa agli investimenti e gli investimenti gli imprenditori li devono fare adesso”. Giorgetti in sede di audizione ha infatti riconosciuto che in questa legge di Bilancio si è fatto meno per le imprese ma “molto è rimesso a come funzionerà il Pnrr e il RepowerEu”. La Manovra di bilancio deve essere letta in combinato disposto proprio con il Pnrr. Questo risulta essere importante perché ulteriori risorse, per le imprese, potranno essere disponibili in seguito all'approvazione, da parte della Commissione europea, della proposta di revisione “del suddetto Piano come integrato con RePowerEu”, sottolinea Giorgetti. Il ministro dell’Economia, ha poi risposto di petto alle dichiarazioni di Bonomi che aveva definito la legge di Bilancio “incompleta” a causa della “totale assenza di misure per stimolare gli investimenti privati". "La manovra introduce un piano di stimolo per investimenti infrastrutturali e produttivi, focalizzato in particolare sugli ambiti che presentano livelli subottimali di investimento" ha aggiunto Giorgetti, ricordando anche che “gli aiuti alle imprese e al settore produttivo non si misurano solo in termini di risorse finanziarie, ma anche di procedure e strumenti a disposizione degli operatori economici. Il nuovo schema di garanzia, denominato "Garanzia Archimede", si basa su un fondo che "potrà assumere impegni entro un plafond di 60 miliardi relativo al complesso delle misure, con un limite di 10 miliardi per l'anno 2024 relativo alle sole operazioni oggetto della garanzia in esame".
Il cuore della Manovra: le famiglie
Una Manovra che viene considerata espansiva principalmente grazie alla conferma del taglio del cuneo fiscale e la revisione degli scaglioni Irpef. Queste due misure, come spiega il vice capo dipartimento di Economia e Statistica della Banca d’Italia, Andrea Brandolini, dovrebbero infatti incidere sulla capacità di spesa dei ceti medio bassi e di conseguenza produrre effetti positivi sull’economia. Secondo le simulazioni fatte dall’Ufficio Parlamentare di bilancio, sentito in audizione, la revisione dell’Irpef che riduce da 4 a 3 le aliquote fiscali, aumenta la detrazione massima per redditi da lavoro dipendente equiparandola a quella relativa ai redditi da pensione e limita la detraibilità di alcuni oneri non sanitari sopra 50.000 euro di reddito (per le detrazioni pari al 19% è stata inserita una franchigia di 260 euro). Il beneficio è di 75 euro annui per i redditi da lavoro dipendente tra 8.000 e 15.000. Da 15.001 a 28.000 il vantaggio aumenta progressivamente con il reddito fino a un massimo di 260 euro; oltre i 50.000 euro il beneficio si azzera per effetto del taglio delle detrazioni per oneri e spese non sanitarie. Sulla questione revisione Irpef e conferma del taglio del cuneo fiscale, anche Bankitalia, ha sottolineato la bontà della Manovra. Secondo le stime dell’Istituto le modifiche fiscali, nel loro insieme, porterebbero nel 2024, un aumento di circa 600 euro l’anno, nelle tasche delle famiglie italiane.
Giudizi positivi anche sull’occupazione femminile e gli sgravi inseriti in legge di Bilancio per gli sgravi contributivi per le lavoratrici donne. Misura inserita, spiega Giorgetti, dato che diversi studi mostrano l'esistenza di una correlazione positiva, in Europa, tra il tasso di fertilità e l'occupazione femminile. Riuscire a migliorare la partecipazione femminile al mercato del lavoro può avere pertanto ricadute anche sugli andamenti demografici. L’Upb ha infatti stimato che nel complesso le lavoratrici madri con figli beneficeranno di una riduzione di contributi di circa 1,5 miliardi, per poco più della metà (790 milioni) dovuti alla decontribuzione parziale e per la restante parte alla misura specifica. Mentre la prima si rivolge, per costruzione, interamente a lavoratori con retribuzioni inferiori a 35.000 euro, l’intervento specifico per le madri è per circa il 57 % a vantaggio delle lavoratrici con meno di 35.000 euro e per il restante 43 % è invece destinato a lavoratrici con retribuzioni superiori.
Sanità né promossa né bocciata
Il pacchetto sanità della legge di Bilancio è uscita da questa serie di audizione con opinioni divergenti. Bankitalia e la Corte dei Conti hanno espresso giudizi non particolarmente positivi, soprattutto in relazione ad uno sguardo temporale di medio lungo termine e alle sfide che il sistema sanitario nazionale dovrà affrontare in prospettiva di invecchiamento e diffusione di patologie croniche. L’Upb ha invece sottolineato come le risorse aggiuntive stanziate dalla Manovra sono sufficienti a mantenere nel 2024 l’incidenza della spesa sul PIL al livello pre-pandemico (6,4 % per nel 2019). La mancanza riguarda il fatto che ancora adesso non si assiste a quel potenziamento strutturale del SSN che sembrava essere diventato un obiettivo condiviso nella fase dell’emergenza sanitaria.
E infine da ricordare che l’attuale legge di Bilancio deve fare i conti con il Superbonus: “mi rendo conto dei problemi che ci sono ma io ho un altro problema: questa emorragia non smette di toccare la finanza pubblica". Nel solo mese di ottobre è costato 4,2 miliardi di euro.