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(Ansa)
Economia

Vertice di maggioranza: parola d'ordine «compattezza». deficit verso il 5%

Primo vertice delle forze di governo per la legge di bilancio

Aumento del deficit al 5%, taglio del cuneo fiscale e pensioni. Questi i cardini della prossima legge di Bilancio. Il tutto al termine dell'atteso vertice di maggioranza in cui la parola d'ordine è stata «compattezza».

A sottolineare le priorità del governo è Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e vicepremier che ospite su Rtl 102.5 ha spiegato che “l’'obiettivo comune è quello di mettere i soldi, pochi o tanti lo vedremo, per l'aumento su stipendi e pensioni, la conferma del taglio del cuneo fiscale in totale sintonia con Giorgia e tutta la maggioranza, non ci sarà nessuna sbavatura". Salvini ha poi ribadito come i partiti della maggioranza saranno “unanimi, concordi, seri e concreti. Abbiamo davanti quattro anni abbondanti di governo, ci sono progetti su pensioni, flat tax, taglio tasse alle imprese che in questi quattro anni porteremo avanti. Questa è una delle prossime manovre".

Una manovra che ha delle priorità ben precise come ricorda, Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e parlamentare di Forza Italia “il centrodestra è impegnato a portare avanti un programma elettorale che è di legislatura”. I punti irrinunciabili, continua Mulè sono “le pensioni minime, proseguendo verso un innalzamento che alla fine della legislatura dovrà arrivare a 1.000 euro”, dopodichè “la crescita va stimolata con politiche soprattutto legate all'imprenditoria e al lavoro che riconoscono il valore del lavoro degli operai e degli artigiani, aiutandoli con misure di defiscalizzazione sia per l'assunzione dei lavoratori sia per quanto riguarda le tredicesime, i premi di produttività e tutto ciò che serve per favorire la crescita". Picco neo, le risorse. Il problema del superbonus sta creando non pochi disagi a livello di spesa. Certamente ogni “anno si fanno i conti con quello che c’è e questo è un anno in cui le risorse a disposizione per fare la legge di Bilancio sono poche, anche per le evidenti storture del superbonus, dove parliamo di una cifra di ruberie che va oltre 14 miliardi di euro cioè la metà di una intera manovra".

Debiti fiscali che influenzeranno inevitabilmente le risorse messe a disposizione per la prossima legge di Bilancio. Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva infatti sottolineato come si tratterà di una manovra prudente ma complicata. Per centrare dunque gli obiettivi preposti, nel vertice del 6 settembre sembrerebbe che la maggioranza abbia optato per l’aumento di mezzo punto percentuale del deficit in modo da avere più risorse a disposizione, per una manovra che dovrebbe attestarsi tra i 25 e i 30 miliardi di euro.

Attenzione però, perché il nodo delle risorse non è l’unico problema per il governo. Incognite arrivano anche dalle nuove regole del Patto di stabilità in Ue. I negoziati sono ancora aperti e la ripresa di questi è alle porte. Una vittoria su questo campo potrebbe sicuramente aiutare la manovra 2024 dell’Italia, ma tutto è ancora da decidere viste le posizioni rigoriste di diversi membri dell’Ue. Certo è che la situazione economica del nostro Paese non è così pessima. Le previsioni di crescita del Pil rimangono positive e ci “illuminano” rispetto anche ad altri paesi membri che non sono ancora riusciti ad emergere dai dati negativi. Questo però non vuol dire, dicono dalla maggioranza, che “faremo una legge di Bilancio spandi e spendi”, soprattutto visto che il conflitto Russia - Ucraina continua e il prezzo del gas che ha ripreso a crescere.

Sulla questione il governo intende muoversi, e molto probabilmente non aspetterà la legge di Bilancio. Si ipotizzano degli interventi già nei prossimi mesi per aiutare le famiglie più in difficoltà, probabilmente creando un bonus ad hoc, e le imprese, per evitare che debbano di nuovo affrontare costi dell’elettricità particolarmente alti. Misure che potrebbero essere inserite in un nuovo decreto bollette.

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Giorgia Pacione Di Bello