Manovra finanziaria: l'approdo in aula slitta a mercoledì
Tasse su criptovalute, modifiche a Naspi, Assegno d'Inclusione e web tax: tutte le novità alla manovra tra emendamenti e correttivi del Governo.
Si fermano i lavori della Commissione Bilancio, che si riaggiornerà in nottata, slitta quindi a mercoledì, su decisione dei capigruppo della Camera, l'approdo della manovra in aula. Servirà almeno un altro giorno prima di arrivare al voto del testo definitivo della manovra finanziaria.
Nel frattempo però sono già molte le novità apportate, con alcune misure che sono state quasi riscritte a seguito degli emendamenti dei relatori e del Governo arrivati negli ultimi mesi.
Ecco quindi che la tassa sulle plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute scende dal 42% previsto in manovra al 26% nel 2025 (nel 2026 salirà al 33%); tuttavia, sparisce la soglia di applicabilità di 2000 euro, tradotto, la tassa verrà applicata a tutte le transazioni, non importa quanto piccole.
Il Governo ha poi deciso l’abbattimento dell’Ires di quattro punti percentuali per le imprese che accantoneranno in una riserva l’80% o più degli utili e ne reinvestiranno il 30% per acquistare beni strumentali nuovi. Fra i paletti da rispettare si segnala anche l’assunzione a tempo indeterminato dell’1% di lavoratori in più.
Per quanto riguarda la web tax, dove le piccole e medie imprese avevano lamentato la disparità “de facto” con le grandi aziende non digitali o più grandi, ecco che le modifiche del governo prevedono l’applicazione della tassa solo alle grandi realtà con ricavi sopra i 750 milioni di euro.
In arrivo anche una stretta atta a contrastare i “fenomeni elusivi” per ottenere la Naspi. Mentre viene allargata la platea dei beneficiari dell’Assegno di inclusione e del Supporto formazione lavoro, che vedranno anche un maggiore sostengo economico utile a rafforzare le tutele economiche per le fasce più vulnerabili della popolazione, oltre che a prevenire abusi nei meccanismi di accesso ai sussidi.
Per quanto riguarda la Naspi gli eventi di disoccupazione a partire dal 1° gennaio 2025 necessiteranno di un nuovo requisito: non sarà riconosciuta ai lavoratori licenziati dall’impresa B che, nei 12 mesi precedenti, si siano dimessi (o abbiano risolto consensualmente il rapporto di lavoro) dall’impresa A senza aver maturato almeno 13 settimane di contributi.
L’Assegno di Inclusione vede crescere sia la soglia Isee che i limiti di reddito per accedere al beneficio. La soglia Isee passa da 9.360 euro a 10.146. Il valore del reddito familiare richiesto aumenta da 6.000 euro a 6.500 annui. Infine, per i nuclei composti da persone di almeno 67 anni (o con tutti i familiari in condizioni di grave disabilità o non autosufficienza), la soglia del reddito familiare sale da 7.560 euro a 8.190 euro annui.
Cresce anche il beneficio economico dell’Assegno di inclusione, articolato in due componenti: l’integrazione del reddito familiare, che aumenta da 6.000 a 6.500 euro annui, mentre per i nuclei composti da persone di almeno 67 anni l’importo sale da 7.560 a 8.190 euro, e l’integrazione per le famiglie in affitto, che passa da un massimo di 3.360 a 3.640 euro annui, con un incremento da 1.800 a 1.950 euro per i nuclei con persone di almeno 67 anni.
Infine si segnala l'aumento delle tasse su giochi e scommesse: 25.5% sui giochi di carte o bingo a distanza, 20.5% per le scommesse sportive dal vivo, 24.5% online. Aumentano anche le tasse d'imbarco, che salgono di 50 centesimi per i voli extra Ue.