Perché Marchionne punta sulla Maserati
Sarà il marchio del Tridente il vero traino del lusso e dell’alto di gamma, mentre Ferrari sarà un brand da giocare anche in altri settori
Contrordine in casa Fiat: il vero traino a livello mondiale del polo del lusso e dell’alto di gamma, non sarà la Ferrari, ma la Maserati. A farlo intendere in maniera molto chiara è stato l’amministratore delegato Sergio Marchionne, che in queste ore ha annunciato che per lo sbarco del nuovo titolo Fca alla Borsa di New York, si presenterà a Wall Street appunto in Maserati e non in Ferrari. L’economista Giuseppe Berta, profondo conoscitore delle dinamiche interne al Lingotto, spiega: "Marchionne ha deciso che in realtà Ferrari dovrà mantenere una posizione più defilata. Non sarà quindi accorpata al Gruppo, ma godrà ancora di una sua speciale indipendenza".
Ferrari, Maserati, Alfa Romeo: il futuro del polo del lusso
Insomma il Cavallino rampante rimarrà certo una grande presenza in casa Fca, ma con una specificità unica, tanto che è stata ventilata anche l’ipotesi che possa passare sotto il controllo diretto di Exor, la cassaforte finanziaria della famiglia Agnelli, oggi guidata da John Elkann. "Ferrari in realtà dovrebbe diventare una specie di jolly – precisa ancora Berta – da utilizzare su più fronti commerciali, non solo su quello dell’auto. Basti pensare alle ipotesi di collaborazione emerse in questi giorni tra Elkann e Armani per un grande polo del lusso trasversale, e non più solo meccanico".
Dunque, la Rossa di Maranello continuerà a vivere di vita propria, e a sobbarcarsi invece l’onere e l’onore di apripista delle nuove strategie industriali di Sergio Marchionne dovrà essere proprio la Maserati. “D’altronde da questo punto di vista passi importanti sono stati già compiuti – fa notare Berta - A Grugliasco si produrrà appunto la Maserati, mentre a Mirafiori una linea di montaggio sarà dedicata al Suv Levante, sempre del brand del Tridente, la cui produzione, come ha annunciato lo stesso Marchionne, dovrebbe partire entro il 2015".
Un input decisivo per raggiungere di questi obiettivi, almeno nelle speranze del management di Fca, dovrebbe dunque arrivare dall’esordio a Wall Street. "Il marchio del Tridente – sottolinea Berta – in America va già forte e potrebbe migliorare ulteriormente le proprie performance".
E Alfa Romeo?
Il vero mistero invece resta l’Alfa Romeo, e non a caso Marchionne è stato molto chiaro su questo, parlando di rifondazione del Biscione, e annunciando che praticamente bisognerà cominciare da zero. "Inutile nasconderlo" ammette Berta "l’Alfa Romeo è la vera incognita, e sarà la cartina di tornasole decisiva per capire se aver puntato sull’alto di gamma è stata un’idea giusta o sbagliata. Per il momento l’unica certezza è che da fine giugno dell’anno prossimo dovrebbe partire la produzione della Nuova Giulia". Per il resto, sembra proprio che i progetti futuri siano ancora tutti da definire. Intanto però Maserati proverà a fare da lepre, una scommessa che Marchionne punta decisamente a vincere, partendo proprio da Wall Street.