Del Maxiemendamento alla manovra delude soprattutto la legge contro le delocalizzazioni
Tra le norme presenti nel documento presentato dal governo in vista dell'approvazione della manovra prevista per l'inizio di settimana prossima le norme contro le delocalizzazioni appare davvero debole, se non inutile
La misura contro le delocalizzazioni finisce all’interno della legge di Bilancio dato che “potrebbe essere l'ultimo slot utile per intervenire normativamente. Dopo il quadro può diventare incerto (causa elezioni presidente dalla Repubblica), è stato giusto intervenire”, spiega il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenendo ad Agorà. La bozza dell’emendamento anti-delocalizzazioni prevede dunque una sanzioni pari al doppio del contributo di licenziamento se l'azienda non presenta il piano per la delocalizzazione o se nel piano mancano gli elementi previsti, come la gestione degli eventuali esuberi. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti si dice soddisfatto per l'intesa raggiunta nel governo. Ma il tema, come spiega Orlando non si risolve con un solo emendamento, “Oltre al tempo, con la procedura introdotta possiamo lavorare su altri aspetti, ridurre la forbice del costo del lavoro rispetto ad altri Paesi ma per il contrario di abbassare i costi per rincorrere gli altri Paesi". “Al contrario – conclude Orlando - di come abbiamo fatto in passato, bisogna costruire una Europa del lavoro, fiscale, che anche col salario minimo possa interrompere il dumping salariale”. Non è infatti un mistero che all’interno dell’Ue ci siano diversi problemi legati ad una fiscalità non proprio corretta da parte di tutti gli stati membri. E questo porta le imprese a spostarsi di volta in volta nello stato Ue più conveniente. Ma le “novità” legate alla Manovra non finisco qua perché il Governo ha anche presentato in Senato il suo primo emendato che racchiude diversi temi. Si va dalla revisione delle tasse, alle bollette, ai fondi per turismo e spettacolo, ma anche per il Covid.
Irpef e detrazioni: il quadro cambia
Viene confermato l’impianto deciso dalla maggioranza e il Governo nel mese di novembre. E dunque per i redditi fino a 15.000 euro l’aliquota è al 23%, per lo scaglione dai 15.000 ai 28.000 scende al 25% dai 28.000 fino ai 50.000 c’è il 35%, mentre per chi è oltre i 50.000 la percentuale è al 43%. E’ stata inoltre modificata la modalità di calcolo delle detrazioni per i lavoratori dipendenti, i pensionati e i redditi assimilati a quello da lavoratore dipendente.E dunque se si ha un reddito fino a 15.000 euro all’anno, l’importo della detrazione non può essere inferiore a 690 euro o se il contribuente ha un contratto a tempo determinato non si può scendere sotto i 1.380 euro. Mentre sono state azzerate le detrazioni per i redditi sopra i 50.000 euro. Stessa sorte tocca per i redditi da pensione.
Irap
Si prevede l’esclusione dell’imposta per le persone fisiche esercenti di attività d’impresa, di arti e professioni che presentano una dichiarazione Irap pari a circa 1.315.000 euro. Esclusi dall’imposta anche le imprese individuali e i lavoratori autonomi che si avvalgono del regime forfettario o di vantaggio.
Misure anti Covid
Si mettono in campo 50 milioni di euro per il 2022 per gli interventi di competenza del commissario straordinario. Tale somma servirà per i costi legati ai servizi logistici durante la fase emergenziale. Sono inoltre stanziati altri 100 milioni per consentire la proroga degli incarichi temporanei del personale Ata della scuola.
Bonus Tv e Decoder Viene rifinanziato il bonus Tv con uno stanziamento di 68 milioni di euro per il 2022. Agevolazione che può essere richiesta da tutti gli italiani che hanno più di 70 anni e un trattamento pensionistico non superiore ai 20.000 annui.
Settore turismo Altri soldi anche per gli operatori economici del turismo. Si prevede infatti la creazione di un fondo di 150 milioni per il 2022 destinato al settore del: turismo, automobile e spettacolo.
Bollette elettriche e gasdotti
Norma che punta a mitigare gli aumenti per il primo trimestre dell’anno. Il governo ha dunque deciso di confermare l’azzeramento degli oneri generali di sistema applicato alle utenze elettriche domestiche e a quelle non domestiche a bassa tensione con potenza fino a 16,5 kW. Per il gas è confermata la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per tutti i contribuenti. E anche qua è previsto l’annullamento degli oneri generali di sistema per il gas naturale sia per i domestici che non. A questi si aggiunge anche la rateizzazione. E dunque le famiglie potranno scaglionare il pagamento della bolletta del gas e della luce da gennaio ad aprile dell’anno prossimo.
Patent box
Misura confermata. Il governo aveva infatti promesso di inserire la norma all’interno della Manovra, dopo le criticità rilevata dalle imprese e la maggioranza. E dunque l’emendamento prevede che l'incentivo passi dal 90% al 110%, escludendo dall'ambito dei beni agevolabili i marchi di impresa. Altra modifica è l’eliminazione del cumulo tra il patent box e il credito di imposta per ricerca e sviluppo.