Mediobanca: si rompe il fronte anti-Mps. Minozzi (Iris Ceramica): "Operazione positiva". E Gavio vende
Romano Minozzi, azionista di Mediobanca con lo 0,11% del capitale, si schiera con Siena. Gavio, socio storico, vende titoli di Piazzetta Cuccia
Romano Minozzi, imprenditore modenese noto come proprietario delle ceramiche Irsi e per il ruolo di azionista in Mediobanca con lo 0,11% del capitale sta rompendo le fila dei soci tradizionalmente vicini all'amministratore delegato Alberto Nagel. Un alleato del management di Piazzetta Cuccia nelle battaglie precedenti, Minozzi si è schierato con posizioni più critiche e divergenti in operazioni recenti. Una novità che certamente peserà sulle decisioni del consiglio di amministrazione della banca chiamato a valutare l’offerta presentata da Mps.
Nel 2022, durante la disputa per il controllo delle Generali, Minozzi aveva sostenuto la lista di Caltagirone, ma solo un anno dopo, nell'ottobre 2023, aveva invece votato per la lista di minoranza proposta da Delfin per il rinnovo del consiglio di Mediobanca. Ora, il "re delle piastrelle" sembra guardare con interesse all’operazione di acquisto di MPS su Mediobanca, che potrebbe avere effetti significativi sulla governance della merchant bank.
Operazione positiva
Secondo quanto dichiarato a Milanofinanza, Minozzi considera l’operazione una mossa di mercato positiva, in linea con gli interessi italiani. “Come l’ha definita la premier Giorgia Meloni, è un’operazione di mercato; vediamo come va a finire”, ha commentato, facendo riferimento all'offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da MPS su Mediobanca. Per l’imprenditore emiliano, l’operazione appare strategica per mettere al sicuro gli asset italiani, come i Btp e la stessa Generali, obiettivo dichiarato del Monte dei Paschi.
In questo contesto, Minozzi ha osservato con attenzione le mosse di Generali, recentemente al centro di un possibile accordo con Natixis. La visione dell’imprenditore riguardo alla fusione nel risparmio gestito con gruppi transalpini è tuttavia più sfumata, nonostante intraveda potenzialità strategiche per il mercato italiano. "I tempi sono lunghi", ha aggiunto, ricordando che la formalizzazione dell'operazione è prevista per aprile e l’esecuzione per settembre.
La mossa di Gavio
Nel frattempo, un altro storico socio di Mediobanca, Beniamino Gavio, ha preso una decisione contrastante. Il gruppo Aurelia, di cui Gavio è capofila, ha venduto circa 200.000 azioni di Piazzetta Cuccia, pari allo 0,02% del capitale, e ha acquisito opzioni put su altri 750.000 titoli. Questa mossa evidenzia un distacco dall’alleanza che aveva visto Gavio tra i sostenitori più convinti del management di Mediobanca, alimentando il già diffuso scetticismo sul futuro della banca.
Non è un caso che la mossa di MPS abbia sollevato preoccupazioni tra gli analisti, che temono l’incertezza e i rischi legati a un’operazione che potrebbe compromettere la redditività di MPS nel breve termine. Il titolo di MPS ha registrato un forte calo in borsa, con una perdita del 3,02% a 6,17 euro, confermando i dubbi del mercato sulla riuscita dell’operazione.
Gli analisti
Gli analisti finanziari sono divisi sull’efficacia dell'offerta di MPS su Mediobanca. Citi ha ridotto il rating su MPS da buy a neutral, mentre ha confermato un giudizio positivo su Mediobanca, alzando il target price da 16,35 a 18,20 euro. Nonostante riconoscano il potenziale di diversificazione offerto da Mediobanca, gli esperti di Citi esprimono riserve sull’adeguatezza dell’accordo in termini industriali e finanziari. Secondo Citi, l'operazione potrebbe non portare ai benefici attesi e aumentare l'incertezza sulla strategia a medio e lungo termine di MPS.
Anche Deutsche Bank ha espresso preoccupazioni, riducendo il giudizio su MPS da buy a hold e abbassando il target price a 7,50 euro. Per Deutsche, l’acquisizione rappresenta un cambiamento radicale nella strategia di MPS, da sempre concentrata su acquisizioni mirate e distribuzioni elevate di capitale. L’incertezza legata alla fusione delle divisioni CIB e Wealth Management di Mediobanca, con l’interruzione di queste aree, potrebbe minare il raggiungimento delle sinergie promesse. A confermare il clima di incertezza contribuisce anche l’andamento delle azioni: scendono sias Banca Mps (-2%) sia Mediobanca (-2,6%).