Riparte il mercato delle auto, non quelle elettriche
125.805 i nuovi veicoli immatricolati secondo i dati del ministero dei Trasporti. Ma solo 3966 sono elettrici. La quota di mercato del settore a batterie è al 3,1%.
Vola il mercato dell'auto italiano tradizionale, lasciando indietro le elettriche. In aprile c’è stata una crescita a doppia cifra (+29,2% su aprile 2022): 125.805 i nuovi veicoli immatricolati secondo i dati del ministero dei Trasporti). Ma solo 3966 sono elettrici. Tradotto: la quota di mercato del settore a batterie è al 3,1%.
Aprile è il nono mese consecutivo di crescita del mercato automobilistico in Italia. Nel primo quadrimestre del 2023 le nuove immatricolazioni sono state 552.850 (+ 26,9% rispetto all’anno precedente). Dati che rassicurano il settore, dopo il crollo del 33% del 2022 con solo 97.339 vetture immatricolate, a causa della crisi degli approvvigionamenti, l’attesa per i bonus statali e l’incertezza legata al conflitto in Ucraina. Ma i volumi di oggi sono ancora inferiori al periodo pre-Covid, al primo quadrimestre 2019 quando le vetture immatricolate erano 714.510 (-22,6%). La ripresa del settore è iniziata lo scorso agosto in Italia (come in tutta Europa) quando sono iniziate a diminuire le difficoltà dovute alla carenza di componenti. E aprile conferma il trend positivo. Il boom maggiore si registra per i modelli a benzina che raggiungono così il 29.2% di quota di mercato, guadagnando 2,2 punti percentuali. Confermata la frenata del diesel (19,7%, cioè -1,4%), leggera risalita per le auto a Gpl (8,3% cioè + 0,7%), crisi dei modelli a metano (0,1%) e continua l’avanzata delle ibride (34,8%).
In una situazione di crescita e ritorno in pista del mercato auto, le elettriche restano al palo. Delle vetture immatricolate ad aprile solo il 3,1% è elettrico. Sulle 125.805 macchine consegnate lo scorso mese, quelle elettriche sono 3.966, Nessun’auto a batterie ad aprile ha sfondato le 500 immatricolazioni. Se si guarda a dodici mesi fa l’incremento c’è stato: + 919 vetture. Guardando il quadrimestre nel 2023 siamo a 20.454 auto alimentate esclusivamente a batteria contro le 14.427 del 2022. Cresce il volume, sì. Ma la quota di mercato nel primo quadrimestre dell’anno è al 3,7% (3,1% in aprile).
È evidente che in Italia il motore termico resta il più ricercato. Un dato in controtendenza rispetto ad altri Paesi europei. In Germania, in Francia e in Spagna, per esempio, le immatricolazioni di veicoli elettrici continuano ad aumentare. E l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha presentato poche settimane fa un report (Global Electric Vehicle Outlook 2023) che prevede 14milioni di macchine elettriche vendute entro dicembre 2023 in Cina, Europa e Usa. Sicuramente ad influire sulla scelta degli italiani c’è la lentezza dell’installazione dell’attivazione della rete di colonnine di ricarica. Ma il vero problema sono sempre i costi. Un’auto elettrica costa di più di una a benzina. E questo spiega anche il gap con l’Europa. Uno studio ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), infatti, dimostra come le nuove immatricolazioni delle auto elettriche nell’Eurozona siano collegate direttamente ai valori del reddito medio del Paese. In Svezia dove il reddito medio è di 35mila euro la quota di mercato dell’elettrica è al 56,1%. In Paesi come Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Croazia e Slovacchia dove il reddito medio va dai 7200 euro ai 10900 euro, le auto elettriche non vanno oltre il 5% del parco auto in circolazione.
Che il costo sia un fattore determinante lo dimostra anche l’invasione della Cina nel settore. La quota importata di elettriche da Pechino in Europa è passata dall’11% del 2021 al 16% del 2022. Nel mondo l’anno scorso si sono prodotti 8,8 milioni di veicoli elettrici: il 65% cinesi, il 16% europei e il 9% statunitensi. La stima è che nel 2030, quando si raggiungeranno 43,4 milioni di auto a batteria, Pechino arrivi a concorrere per il 45% contro il 26% dell’Europa e il 15% del Nord America. Perché? Perché Pechino ha riempito e riempie il mercato della fascia media, che non spende 30mila euro per un’auto.