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Economia

Milleproroghe 2017: perché i tassisti protestano

In attesa dell'incontro con il Ministro Delrio continuano le proteste contro lo slittamento dei limiti ai servizi di noleggio con conducente

Un nuovo slittamento, fino al 31 dicembre 2017, all'entrata in vigore delle misure che limitano i servizi di noleggio con conducente (Ncc): è bastato l'inserimento di questo emendamento al dl Milleproroghe per il 2017 a scatenare la protesta dei tassisti. Sono sei giorni che hanno incrociato le braccia, spento il motore delle proprie auto e bloccato letteralmente il traffico in attesa dell'incontro di oggi con il Ministro del Trasporti Graziano Delrio.

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Sit-in davanti a Montecitorio a Roma, assemblee improvvisate, proteste degenerate anche in lanci di bombe carta. La protesta assume toni sempre più aspri.

Il provvedimento cuore del problema
Ma qual è il punto della questione? Il provvedimento, a prima firma della senatrice Linda Lanzillotta (Pd), specifica quanto già previsto dal testo approvato dal governo che prevede una proroga al 31 dicembre 2017 del termine per l'emanazione del decreto del Ministero delle infrastrutture contro l'esercizio abusivo del servizio Taxi e del servizio di noleggio con conducente.

Decreto ministeriale che dovrebbe, spiegano i tecnici del Senato nel dossier, definire anche "gli indirizzi generali per l'attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio, da parte dei Comuni, dei titoli autorizzativi". Nello specifico, il testo proroga a fine anno per il servizio di noleggio con conducente l'entrata in vigore del "divieto di sosta in posteggio di stazionamento su suolo pubblico nei comuni ove sia esercito il servizio di Taxi. In detti comuni i veicoli adibiti a servizio di noleggio con conducente possono sostare, a disposizione dell'utenza, esclusivamente all'interno della rimessa".

Si prevede poi anche il rinvio dell'obbligo di prenotazione "presso la rimessa", così come di quello per cui "l'inizio ed il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente devono avvenire alla rimessa, situata nel comune che ha rilasciato l'autorizzazione, con ritorno alla stessa, mentre il prelevamento e l'arrivo a destinazione dell'utente possono avvenire anche nel territorio di altri comuni". E di conseguenza vengono rinviate anche le sanzioni, compreso il ritiro della licenza.

Il tentativo di mediazione
Il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha garantito un incontro nel pomeriggio di martedì 21 per stabilire come muoversi (possibilmente in accordo) verso una regolamentazione del settore. Ma di certo non sarà facile.

Il blackout di Roma
I tassisti a Roma sono subito scesi in piazza già sei giorni fa, hanno bloccato ogni servizio in attesa della votazione al Senato del maxiemendamento al Milleproroghe. L'agitazione si è poi estesa anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino praticamente svuotati di auto bianche. Secondo i tassisti il provvedimento spianerebbe la strada alle multinazionali come Uber.

Le proteste a Milano
Anche le organizzazioni sindacali dei tassisti milanesi si sono mobilitate. Il provvedimento Lanzillotta, secondo loro, "riporta di fatto indietro l'orologio di otto anni" e, "se approvato concederebbe "il via libera a tutte una serie di azioni abusive nel settore del trasporto persone".

In particolare, anche per loro, il nuovo assetto favorirebbe Uber. Le Organizzazioni nazionali e locali del settore taxi hanno quindi dichiarato lo stato di agitazione e hanno chiesto un "incontro urgente" al prefetto "per rappresentare le ragioni e le motivazioni dell'azione sindacale". Intanto si sono riunite in "assemblea" alla stazione Centrale di fatto sospendendo il servizio.

ANSA/CLAUDIO PERI
Il sit-in spontaneo dei tassisti davanti a Palazzo Madama a Roma - 16 febbraio 2017

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