Mobile Pos, due soluzioni italiane
All’estero il mercato dei pagamenti digitali è ormai una realtà consolidata, in Italia è invece una piacevole novità che piano piano sta crescendo
di Andrea Turco
Mobile pos. Ovvero pagamenti con carta di debito o credito ma attraverso il cellulare. Se in paesi più tecnologicamente avanzati sono ormai di uso frequente, non vale lo stesso per l'Italia. Ma il mercato si sta muovendo. Nelle slide che seguono vi raccontiamo le iniziative di due imprese che stanno tentando di farsi strada in questo settore.
Jusp
Fondata nel 2011 da due ragazzi ventenni, Jacopo Vanetti e Giuseppe Saponaro, Jusp è oggi un’azienda che commercializza una soluzione smart che consente l’incasso con carte di credito e bancomat attraverso un POS mobile collegabile a PC, smartphone e tablet. “Il nostro modello di riferimento iniziale è stato Square, un’azienda americana creata da uno dei fondatori di Twitter nel 2009 – racconta Vanetti - Ma è stata solo un’ispirazione perché la tecnologia europea con le carte dotate di chip è più avanzata e complessa rispetto a quella degli Stati Uniti. Uno dei pochi casi al mondo dove l’Europa è capofila tecnologica”.
Dopo aver raccolto 6 milioni di euro grazie all’aiuto di un Venture Capital, il progetto è subito partito con la produzione dei device. “Jusp – spiega ancora Vanetti - ha una gamma prodotti ampia che va incontro a tutte le esigenze del cliente. Abbiamo un prodotto che parte da 49 euro più iva ideale per le attività in mobilità, e un altro con tecnologia contactless , top di gamma da 79 euro più iva, che rappresenta una soluzione definitiva e migliore dei POS fissi attualmente in commercio. Oltre il costo del POS ci sono poi dei piani tariffari: il più utilizzato dai nostri clienti non prevede alcun canone mensile e una commissione del 2,5% solo quando si utilizza il POS”.
Ma perché scegliere Jusp e non un device fornito dalla banca? Semplice, afferma Vanetti “la convenienza sta in tre fattori. Il primo è rappresentato dalla nostra indipendenza dalle banche, perché i clienti non sono obbligati ad aprire un conto corrente. In secondo luogo, il nostro POS si può usare, oltre che con smartphone e tablet, anche con i PC, quindi in sostituzione del tradizionale POS bancario normalmente adottato dai negozi. Ultimo vantaggio, ma non meno importante, è l’offerta di servizi ad alto valore aggiunto ai quali il cliente può accedere: reportistica avanzata, servizi di marketing, gestionale della attività e altri servizi che arricchiranno sempre di più la gamma JUSP”.
Solo
Fondata da 8 ragazzi (Giovanni Raimondi, OrlandoTM Merone, Leonardo Grasso, Leonardo Di Donato, Antonino Visalli, Lorenzo Fontana, Francesco Arnone e Roberto Ungaro) questa startup offre un servizio di Pos virtuale per ricevere pagamenti con carte di credito e di debito da qualsiasi dispositivo, pc, smartphone o tablet, condividendo un link, senza nessuna registrazione da parte del cliente o applicazione da scaricare e hardware da utilizzare.
Aiutata nello sviluppo dall’incubatore Digital Magics (che ne possiede il 35%) Solo mira ad “abbattere le barriere all’ingresso per l’adozione dei POS da parte di imprese, commercianti e professionisti che vedono nella burocrazia, nei costi di gestione e nella strumentazione degli ostacoli che limitano fortemente l’accettazione dei pagamenti con carta, in un mercato in cui il l’uso del contante è notevolmente maggiore rispetto alla media europea”.
Per avvicinare commercianti e non ad utilizzare Solo, i fondatori hanno pensato di creare una pagina di pagamento facilmente condividibile. In più la conferma di avvenuto pagamento è immediata, anche se poi il bonifico viene comunque processato in due-tre giorni. L’unica pecca sono i costi più alti di commissione rispetto a Jusp 1,5 per cento contro i 2,5 per cento di Solo (più 25 cent su ogni transazione ricevuta).