Piumini Moncler in Borsa: perché il debutto è stato un successo
La fame per il titolo sembra non placarsi in borsa con un rialzo di oltre il 40% nel primo giorno delle contrattazioni. Ma per alcuni esperti gli acquisti sono esagerati: rischio bolla sul lusso
Il debutto dei piumini Moncler a Piazza Affari rimarrà negli annali di Piazza Affari, dopo l'exploit di Enel Green Power nel 2010, e quelli molto più "fashion" di Ferragamo nel 2011 e di Brunello Cucinelli nel 2012.
Nel primo giorno di contrattazione il titolo ha guadagnato oltre il 40%, toccando il picco di 14,80 euro, portandosi ben oltre quindi il prezzo di collocamento, che era già stato fissato al massimo della forchetta indicativa a 10,20 euro, dopo il pieno di ordini durante l’Ipo (la domanda ha superato di 31 volte l’offerta).
Rispetto ai 2,55 miliardi ipotizzati, l’azienda guidata da Remo Ruffini a chiusura di seduta vale addirittura un miliardo in più, circa 3,6 miliardi, più di Mediaset o Finmeccanica.
Numeri che dimostrano la forza (anche in borsa) dei marchi più riconoscibili, che operano in un settore, il lusso, che viaggia a un ritmo 2 volte superiore rispetto a quello del Pil globale e che, secondo alcuni esperti, continuerà a correre, se la Cina crescerà almeno del 7% nei prossimi due - tre anni.
Gran parte del fatturato di questi prodotti, infatti, è dovuto al mercato dei paesi emergenti, che hanno compensato il calo degli acquisti nei paesi sviluppati e dove sta emergendo una nuova classe media.
Ma fino a quando è destinata a durare la fame degli investitori per il brand Moncler?
"Questione di un mese o al massimo due", spiega un analista finanziario a Panorama.it che parla di acquisti esagerati.
Del resto non mancano gli "apocalittici" in borsa che vedono incombere sul lusso il rischio bolla (ma lo dicevano anche nel 2012 dopo il debutto di Brunello Cucinelli), un settore che anche quest'anno è andato in netta controtendenza rispetto all’andamento del mercato.
Nella prima seduta e in quelle nei prossimi giorni, infatti, a comprare probabilmente saranno molti operatori che non erano riusciti ad aggiudicarsi i titoli durante l’Ipo.
E che difficilmente cambieranno idea nelle prossime settimane, trainati anche dall’entusiasmo generale: solo 164 investitori istituzionali (10 italiani e 154 esteri tra banche e fondi d'investimento) hanno ricevuto azioni durante la fase di collocamento su 744 che avevano presentato domanda.
A brindare, per ora, sono soprattutto coloro che erano riusciti a comprare in fase di Ipo o nelle prime ore della giornata e che hanno la possibilità di vendere nei prossimi giorni a un prezzo decisamente più alto.
Tra i fortunati che hanno subito il fascino dei titoli Moncler, stando alle prime indiscrezioni, anche molti nomi della moda come Ferragamo, Zegna, Renzo Rosso, Bernard Arnault e importanti fondi sovrani come quelli di Qatar, Singapore, Abu Dhabi e Cina.
Con loro, si uniscono alla festa anche i fondi di private equity (Eurazeo, Carlyle e Mittel) che hanno venduto le proprie quote raccogliendo con l’Ipo 785 milioni di euro.