Mutui in calo? Domani la decisione della Bce
In arrivo un taglio dei tassi di 25 punti base: ecco quanto potrebbero scendere le rate dei mutui e le previsioni per il 2025
I mutui di famiglie e imprese scenderanno? Quanto e quando? Occhi puntati su Francoforte, anche perché potrebbe esserci un segnale, dopo il report di Mario Draghi. Domani è in arrivo la decisione di Lagarde &Co. È atteso il secondo taglio dei tassi dell’anno. Si parla di 25 punti base. Non i tanto auspicati 50 punti? E poi? Ci sarà un’altra sforbiciata prima della fine dell’anno? E i mutui?
Secondo le simulazioni di Facile.it, un taglio di 25 punti base avrebbe un impatto immediato sull'Euribor, il tasso di riferimento per i mutui variabili, con un beneficio diretto sulle rate. Un mutuo medio variabile italiano vedrebbe una riduzione della rata di circa 18 euro. Per chi ha sottoscritto un mutuo di recente, già a settembre potrebbe esserci un alleggerimento di circa 12 euro. Questi cali sono legati alla recente diminuzione dell'Euribor a 3 mesi, passato dal 3,64% di luglio al 3,49% di agosto. Guardando ai Futures sugli Euribor, il mercato prevede un'ulteriore discesa dell'indice nel 2024, con un calo complessivo delle rate di un mutuo medio di circa 38 euro entro la fine dell'anno e un'ulteriore riduzione di 85 euro entro la metà del 2025.
Considerando un mutuo medio variabile di 126.000 euro in 25 anni sottoscritto ad inizio 2022, con una rata di 733 euro ad agosto 2024 (277 euro in più rispetto agli iniziali 456 euro), le previsioni suggeriscono che la rata potrebbe scendere a circa 721 euro a settembre, calare ulteriormente a 683 euro entro dicembre 2024, e raggiungere 634 euro entro giugno 2025.
Il rialzo dei tassi d'interesse negli ultimi due anni ha avuto un effetto significativo sulla domanda di mutui, portandola ai livelli del 2014. Secondo un'analisi EY riportata dal Financial Times, nel 2024 la crescita dei mutui ipotecari concessi dalle banche sarà nulla, in attesa di un'inversione di tendenza nel prossimo anno. I dati dell'Autorità bancaria europea mostrano una riduzione di quasi 5 punti percentuali nell'erogazione di mutui rispetto al 2022. Tuttavia, con il calo dell'inflazione e la possibile riduzione dei tassi da parte della BCE, è possibile che nel 2025 si possa assistere a una ripresa graduale della domanda di mutui, con nuove opportunità per le famiglie italiane.
In vista della decisione della BCE di domani per i mutui il tasso fisso continua ad essere l'opzione più conveniente nel breve termine. Francoforte ha l'ultima parola: sarà sufficiente questo secondo taglio per segnare l'inizio di una nuova fase di convenienza per i mutui?