Natale al risparmio: spesa per i regali in calo del 9% nel 2024
L’inflazione e le spese obbligate riducono il budget delle famiglie italiane, segnando una contrazione di 1 miliardo di euro secondo le stime della Cgia di Mestre. Piccoli negozi e artigiani tra i più colpiti.
Sarà un Natale con meno regali. Secondo le stime della Cgia di Mestre quest’anno gli italiani spenderanno il 9% in meno rispetto all’anno scorso. Pesa la minor disponibilità economica delle famiglie, a causa dell’inflazione. Le spese obbligate (cibo, benzina e bollette) erodono più della metà degli stipendi, che in questi anni non sono cresciuti allo stesso ritmo dell’inflazione.
La spesa prevista per le festività natalizie dovrebbe passare dagli 11 miliardi di euro del 2023 ai 10 miliardi stimati per il 2024, segnando una contrazione pari a 1 miliardo di euro. La crescente incidenza delle spese obbligate drena il 56% del bilancio mensile. Secondo il rapporto della Cgia di Mestre, le famiglie italiane spendono mediamente 1.191 euro al mese in spese essenziali, con differenze marcate tra Nord e Sud: 2.337 euro al Nord-Ovest contro i 1.758 euro del Mezzogiorno. Tuttavia, è al Sud che l’incidenza delle spese obbligate raggiunge quasi il 60%, riducendo ulteriormente le risorse per regali e consumi discrezionali.
La riduzione della capacità di spesa dipende da un reddito a disposizione delle famiglie eroso da anni di inflazione e da stipendi che non tengono il passo con l’aumento dei prezzi. Questo ha portato molti a risparmiare per affrontare le spese impreviste, limitando le uscite per regali e intrattenimenti natalizi. Il crescente costo della vita ha trasformato le priorità di spesa degli italiani. L’esborso medio mensile per il cibo, pari a 526 euro, rappresenta la voce principale, seguita da bollette e spese per la casa (374 euro) e trasporti (291 euro). Di conseguenza, rimane poco margine per spese discrezionali.
C’è poi un cambio di abitudini. Lo shopping natalizio è già iniziato per sei italiani su dieci (analisi Coldiretti) che stanno sfruttando gli sconti di novembre del Black Friday e Cyber Monday. Questa dinamica ha contribuito a spostare i consumi, lasciando le casse degli esercenti natalizi più vuote rispetto al passato.
Il calo della spesa natalizia ha ripercussioni anche sull’economia locale. Le piccole realtà artigianali e commerciali, che tradizionalmente dipendono dai consumi di fine anno, risentono della diminuzione della domanda. Confcommercio segnala una contrazione dei volumi di vendita, confermando il trend negativo. La riduzione del potere d’acquisto delle famiglie non ha un impatto solo sul periodo Natalizio, ma significa diminuzione dei consumi, con effetti a ungo termine sull’economia nazionale generale.