Il Decreto Aiuti cambia, ecco tutte le novità, dal bonus 200 euro alla cessione del credito
Introdotti anche 60 euro per acquistare abbonamenti ai mezzi pubblici, aiuti alle imprese agricole e risorse per fronteggiare aumenti di carburanti, energia e opere pubbliche.
Il Consiglio dei ministri rivede il decreto Aiuti che era stato approvato lunedì, inserendo dei cambiamenti in alcune norme. Le principali novità riguardano: il bonus da 200 euro, la cessione dei crediti per il superbonus 110% da parte delle banche, l’introduzione di un bonus da 60 euro per acquistare gli abbonamenti dei mezzi pubblici, aiuti alle imprese del mondo agricolo colpiti dalla guerra in Ucraina e nuove risorse per oltre 9,5 miliardi di euro per fronteggiare gli aumenti dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici nel 2022 e assicurare la realizzazione delle opere pubbliche e dei progetti finanziati con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Nazionale.
Ma andiamo con ordine. Per quanto riguarda il bonus da 200 euro la nuova bozza del testo prevede che sia istituito presso il ministero del Lavoro un fondo per concedere l’erogazione del bonus inflazione per i lavoratori autonomi, i professionisti iscritti all’Inps e alla casse previdenziali che nel 2021 hanno registrato un reddito complessivo non superiore ai 35.000 euro annui. La novità per i lavoratori autonomi si aggiunge dunque a quella prevista per i dipendenti, i pensionati e i disoccupati. Il bonus dovrebbe dunque arrivare in modo automatico sulla busta paga erogata dal proprio datore di lavoro che dovrà verificare in sede di conguaglio se effettivamente al dipendente spetta oppure no l’agevolazione concessa. In caso negativo dovrà procedere con il recupero degli importi dovuti. Bonus esteso anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza e ai lavoratori domestici e stagionali; categorie che in un primo momento erano state escluse.
Altra novità è il superbonus e la cessione del credito: "Alle banche, ovvero alle società appartenenti ad un gruppo bancario iscritto all'albo di cui all'articolo 64 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, è sempre consentita la cessione a favore dei soggetti clienti professionali privati di cui all'articolo 6, comma 2-quinquies, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione". Questo quanto si legge nella bozza del nuovo decreto Aiuti. Si concede dunque alle banche la possibilità di cedere sempre, e non più solo una volta, i crediti ai clienti professionali privati che hanno un conto corrente con la stessa banca o con la capogruppo.
Al via poi all’introduzione di un nuovo bonus. Il governo ha infatti deciso di istituire un fondo di 100 milioni di euro per il 2022, presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con l’obiettivo di concedere un buono da 60 euro per acquistare l’abbonamento di mezzi pubblici. L’agevolazione è destinata a chi non ha un reddito superiore ai 35.000 euro, e il buono sarà nominativo, utilizzabile per l'acquisto di un solo abbonamento, non potrà essere ceduto, non costituirà reddito imponibile per il beneficiario e non rileverà ai fini del computo del valore dell'indicatore della situazione economica equivalente.
Aiuti sono poi stati aggiunti anche per il settore agricolo, con la costituzione, presso il ministero delle Politiche agricole verrà istituito un fondo da 20 milioni di euro per aiutare le imprese del settore che stanno subendo danni economici a causa della guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia. Le piccole e medie imprese agricole che hanno subito un calo del fatturato a causa della contrazione della domanda, dell'interruzione di contratti e della crisi delle catene di approvvigionamento potranno chiedere il contributo se hanno almeno il 20% del loro fatturato complessivo derivante da vendite in Russia, Ucraina e Bielorussa, oppure hanno subito un incremento dei costi di approvvigionamento del 30% o hanno avuto un calo del 30% di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019. Solo in questi tre casi si potrà ottenere la nuova erogazione a fondo perduto.
Nuove risorse sarebbero poi state stanziate per fronteggiare gli aumenti dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici nel 2022 e assicurare la realizzazione delle opere pubbliche e dei progetti finanziati con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale complementare. Si sono dunque aggiunti ai già 470 milioni di euro, 9,5 miliardi. Ma non solo perché sono state previste risorse anche per i servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale che fino al 30 giugno 2022 sono necessari per la diversificazione degli orari scolastici, un credito d'imposta per l'autotrasporto riferito ai veicoli meno inquinanti e la possibilità per le Autorità di sistema portuale di costituire comunità energetiche rinnovabili.
Infine, la bozza del nuovo decreto Aiuti, prevederebbe un meccanismo per ripianare le entrate dei comuni capoluogo che hanno registrato un disavanzo pro-capite superiore a 500 euro. Questi potranno sottoscrivere con palazzo Chigi, entro un mese dall'entrata in vigore del decreto, un accordo per il ripiano del disavanzo. Tra le misure che si potranno adottare ci potrà essere l'aumento dell'addizionale comunale all'Irpef, in deroga al limite previsto per legge, in misura non inferiore allo 0,2%; l’aumento dei canoni di concessione e di locazione, l’incremento della riscossione delle proprie entrate, la riduzione del 2% annuo degli impegni di spesa di parte corrente, la razionalizzazione del personale, la riorganizzazione, lo snellimento della struttura amministrativa e la razionalizzazione degli uffici. L’accordo, precisa il testo della bozza, sarà subordinato alla verifica delle misure proposte dal Comune, potrà essere messo in atto dai comuni sede di città metropolitana e quelli capoluoghi di provincia con un debito pro capite superiore a mille euro. Sarà inoltre messo in campo un tavolo tecnico al ministero dell'Interno dove siederanno i rappresentanti del Viminale, del Mef e dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione.