Paesi del Golfo alla ribalta
La Rubrica - Spunti di Mercato
Oggi vogliamo mostrarvi come i 6 paesi che appartengono al GCC (Gulf Cooperation Council) stiano assumendo un ruolo sempre più importante nel mondo. Parliamo di Emirati Arabi Uniti (Abu Dhabi, Dubai e gli altri 5 emirati più piccolini), Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Oman e Bahrain, tutte nazioni che si affacciano sul golfo persico e che sono ricchissime di petrolio e gas naturale.
Molti di noi le vedono ancora come regimi autoritari che hanno la fortuna di produrre ricchezze immense semplicemente bucando il terreno (o il mare) ed esportando poi i combustibili fossili che ne fuoriescono, con emiri che possiedono parchi macchine di lusso e yacht immensi, fatti di donne velate che girano il mondo a fare shopping, o ancora di deserti in cui si fanno gare di cammelli.
I paesi del Golfo sono anche tutto ciò, ma oggi sono molto di più.
Da ormai una quindicina d’anni hanno iniziato un processo di cambiamento importante delle loro economie, si sono aperti al turismo, alcune capitali sono diventate grandi centri finanziari, hanno creato fondi sovrani che investono in tutto il mondo, attirano aziende e miliardari grazie ai regimi fiscali agevolati che possono offrire, giocano un ruolo importante a livello geopolitico, la loro immagine sta rapidamente cambiando.
Proviamo allora a raccontarvi alcuni dei cambiamenti che ci paiono più importanti e utile da conoscere con degli esempi concreti.
- Diversificazione dell’economia negli UAE: in 50 anni il paese è passato da un peso del 90% del settore petrolifero ad uno del 30%, sviluppando altri settori (da quello immobiliare che ha portato decine di migliaia di stranieri a trasferirsi lì, ai centri finanziari di Dubai e Abu Dhabi, dallo sviluppo delle energie sostenibili grazie a livelli di insolazione record al turismo mare e shopping, ma ultimamente anche a quello culturale con teatri e musei quali il Louvre o il Guggenheim).
- Sviluppo del turismo in Arabia Saudita: fino a dieci anni fa gli unici turisti stranieri che entravano nel paese andavano alla Mecca per i pellegrinaggi; nel 2024 sono arrivati 12m di turisti di cui 4m di Europei e il paese punta a farli diventare 40m entro il 2030. Come? Attraverso uno dei piani di sviluppo turistico più grandi della storia: un nuovissimo aeroporto internazionale, un’area del Mar Rosso vergine che ospiterà 50 alberghi con 8000 stanze, resort da mille e una notte nel deserto.
- Creazione dei fondi sovrani: ognuno dei 6 paesi ne possiede almeno 1, in totale hanno ricchezza finanziaria da investire per 4370 miliardi di dollari (il 40% di quanto posseggono tutti i fondi sovrani esistenti al mondo), il più grande (ADIA di Abu Dhabi) ha quasi 1000 miliardi da solo e ci lavorano 1800 persone di 65 nazionalità diverse, compresi parecchi italiani. Tramite questi veicoli i paesi del Golfo investono in ogni angolo del mondo. Per dirne una sono oggi il più grande investitore straniero in Africa, avendo superato la Cina.
- Assunzione di un ruolo geopolitico importante: alleati degli USA da sempre, hanno diversificato sempre di più i dialoghi internazionali, senza essere costretti a schierarsi. Neutri ed efficaci mediatori, si propongono negli ultimi anni in questo nuovo ruolo, in una delle aree più calde del pianeta a livello di guerre e tensioni. L’elaborazione di Banca Patrimoni Sella & C su dati Dataroom / Corriere vi mostra bene tutto ciò.
- Centri finanziari importanti che attirano capitali: Dubai è al 16° posto nella classifica mondiale dei più grandi centri finanziari, Abu Dhabi è 35° e Doha (Qatar) 45°. Traguardi importanti. Nel 2024 gli Emirati Arabi sono stati il paese al mondo che ha attirato più miliardari: 6700 di loro si sono trasferiti lì. Il rating creditizio della maggior parte di questi paesi è elevato come si può osservare dal grafico di Bloomberg / IIF e questo è un fattore che aiuta lo sviluppo di queste piazze. La capitalizzazione delle borse GCC vale in totale 4400 miliardi di dollari (l’Italia oggi è a circa 750 miliardi), posizionandoli al settimo posto mondiale.
Insomma, pare abbastanza chiaro il percorso in atto che ha tutte le carte in regola per poter proseguire spedito. Per chi volesse saperne di più consigliamo queste letture: “Il nuovo impero arabo” di Federico Rampini da poco uscito, “A reformer on the throne” di Sergey Plekhanov che racconta vita e mirabolanti opere del sultano dell’Oman Al Qaboos e “The history of Saudi Arabia” di Wayne Bowen.