Nuovi paradisi fiscali per scappare dalle tasse
Economia

Nuovi paradisi fiscali per scappare dalle tasse

Oltre ai tradizionali paesi rifugio, emergono nuove mete. Alcune vicine, come Malta e Cipro. Altre più esotiche come Singapore

Scontrini, biglietti aerei e ricevute sono le pezze giustificative più preziose per chi ha deciso di trasferire la residenza all’estero. Dopo la clamorosa decisione di Gérard Depardieu di andare a vivere in Belgio per non pagare la patrimoniale sui ricchi francesi, sono molti i paperoni nostrani ed europei alla ricerca di paesi fiscalmente accoglienti. Oltre alle tradizionali mete, come Monte-Carlo, Svizzera e San Marino, stanno emergendo altre nazioni a fiscalità ridotta o privilegiata come Cipro e Malta, dove la lista delle esenzioni è più lunga di quella dei redditi tassati.

Ma anche l’Est Europa è conveniente, nonostante alcuni ritocchi all’insù di inizio 2013: dalla Bulgaria alla Repubblica Ceca, passando per Slovacchia e Russia, le tasse su aziende e privati pesano un 15-25 per cento. Ed è qui che diventano importanti scontrini e contratti d’affitto: per pagare le tasse in questi paesi, infatti, bisogna dimostrare che si risiede lì per almeno 183 giorni all’anno. Per le aziende, invece, gli eldorado restano Irlanda, Gran Bretagna, Lussemburgo e Austria, a cui si aggiungono Turchia e soprattutto Emirati Arabi Uniti e Barhain, dove residenti e alcune categorie di aziende scontano tasse zero. Poco «collaborativi» in caso di indagini, invece, Hong Kong, Singapore e i Caraibi, paradisi vecchi e nuovi sempre gettonatissimi per l’esportazione di capitali.

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Mikol Belluzzi