Pensioni e Ape, come funziona
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Economia

Pensioni e Ape, come funziona

Cosa bisognerà fare per mettersi a riposo a 63 anni, a partire dal 1° maggio (se tutto filerà liscio)

Le procedure non sono ancora definite anche se la data di partenza si avvicina. A partire dal prossimo mese di maggio, sarà possibile (almeno in teoria) presentare all'Inps la domanda per l'Ape (anticipo pensionistico), il sistema che consentirà di mettersi a riposo a 63 anni anziché a 66, frutto della mini-riforma previdenziale attuata dal governo Renzi con la Legge di Stabilità 2017.

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Ecco, di seguito, una mini guida su cosa bisognerà fare per accedere all'Ape (CLICCA SU AVANTI O SWIPE SUL TELEFONINO).

Il prestito

Va ricordato innanzitutto che, per introdurre l'anticipo di pensione, verrà adottata una soluzione creativa. Il lavoratore dovrà infatti chiedere (seppur indirettamente tramite l'Inps) un prestito a un istituto bancario o finanziario, che pagherà l'assegno pensionistico per i primi anni successivi al congedo dal lavoro. Poi, le somme incassate saranno restituite a rate con una trattenuta sull'assegno con un interesse del 2,76% su base annua. Il taglio sarà attorno al 4,5% della pensione piena, per ogni anno di anticipo del ritiro dal lavoro rispetto ai 66 anni e 7 mesi (la soglia anagrafica prevista dalla Legge Fornero)

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Doppia domanda

Il lavoratore dovrà presentare all'Inps, tra il 1° maggio e la fine di giugno, una doppia domanda: una per certificare il proprio diritto all'Ape, sulla base dei requisiti anagrafici, e un'altra per chiedere il prestito pensionistico.

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I requisiti

Per l'accesso al pensionamento anticipato bisognerà avere almeno 63 anni di età (cioè essere nati prima del 1954) e avere alle spalle almeno 20 anni di contributi.

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Soglia minima

Potrà accedere all'Anticipo Pensionistico soltanto chi maturerà una pensione (al netto delle rate di rimborso) non superiore a 700 euro al mese (1,4 volte il trattamento minimo).

La convenzione con banche e assicurazioni

Per l'erogazione del prestito pensionistico, il governo sta per  stipulare un'apposita convenzione con l'Abi (associazione bancaria italiana) e l'Ania (l'associazione nazionale delle imprese assicuratrici). La richiesta del prestito da parte del lavoratore avverrà tuttavia attraverso l'Inps, senza che il futuro pensionato si rivolga direttamente all'istituto di credito che eroga l'anticipo.

L'Ape social

Per i lavoratori che guadagnano meno di 1.500 euro lordi al mese e hanno 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi, l'accesso all'Ape non comporterà penalizzazioni. Stesso discorso per chi è disoccupato e ha almeno 30 anni di contributi alle spalle, purché abbia smesso di beneficiare da almeno tre mesi degli ammortizzatori sociali (sussidi di disoccupazione).

Lavoratori precoci

I lavoratori precoci che risultano aver versato almeno 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni di età hanno diritto ad andare in pensione con un'anzianità di carriera di 41 anni, senza penalizzazioni. Questi lavoratori potranno dunque mettersi a riposo  a 60 anni o anche prima.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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