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Economia

Crescono le pensioni integrative familiari, aumentano iscritti e risorse

Maggiore partecipazione giovanile, ma persistono gap generazionali e di genere. Covip suggerisce incentivi fiscali per giovani

La pensione, integrativa, diventa sempre più una questione di famiglia. Sono in aumento i genitori che oltre a pensare alla propria posizione previdenziale complementare, ne aprono una per i figli. Il rapporto Covip (la Commissione di vigilanza sui fondi pensione) ci dice che nel 2023 sono aumentati in Italia iscritti (+3,7%) e risorse (+9,1%) dei fondi pensione e che anche la quota giovani (under 35) si sta muovendo. Dal 17,6% del 2019 siamo passati al 19,3% del 2023. Ma il gap generazionale resta e quello di genere ancora di più: su dieci iscritti le donne sono meno di quattro.

I numeri. A fine 2023 si contano 9,6 milioni di iscritti, il 3,7% in più rispetto al 2022. Quasi il 37% degli occupati, dunque, ha scelto la previdenza complementare. Praticamente nella metà dei casi (47,8%) si tratta di persone che hanno tra i 35 e i 54 anni. E il 32,9% ha almeno 55 anni. Questo è il gap generazionale. Dove sono i giovani? I lavoratori fino a 34 anni di età sono ancora pochi: il 19,3% nel 2023. Ma sono in aumento. E tra questi c’è un grande movimento dei giovanissimi. I lavoratori con meno di 20 anni con una posizione previdenziale integrativa sono passati dal 2,2% del 2019 al 2,6% del 2023. Si tratta di accessi ai fondi fatti dalle famiglie, in attesa che i giovani possano poi versare in autonomia. I genitori che pensano al futuro dei figli.

C’è poi il gap di genere. Più di 6 iscritti su 10 sono uomini. Sono il 61,7% e arrivano al 72,7% nei fondi negoziali. Nelle forme di mercato le donne raggiungono il 42,6% nei fondi aperti e il 46,6% nei Pip (Piani individuali pensionistici).

Più iscritti dunque e anche più risorse e rendimenti. Nel 2023 c’è stata la riprese. Le risorse accumulate dai fondi complementari hanno superato i 224 miliardi di euro (un incremento del 9,1% rispetto al 2022) che salgono a 338 miliardi includendo le Casse di previdenza. Significa il 10,8% del Pil e il 4% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. A spingere è stata sicuramente la dinamica positiva dei mercati finanziari. Sono cresciuti i contributi incassati, raggiungendo i 19,2 miliardi di euro. La contribuzione media degli iscritti è di 2.810 euro. E nell’anno della nuova spinta alla contribuzione previdenziale anche i rendimenti sono cresciuti, recuperando le perdite del 2022. Nei comparti azionari si è registrata la performance migliore, con rendimenti nell'anno in media pari al 10,2% nei fondi negoziali, all'11,3% nei fondi aperti e all'11,5% nei Pip (Piani individuali pensionistici).

Il futuro della previdenza integrativa? Serve più inclusione. Sono ancora troppo poco coinvolti giovani e donne. E il rischio previdenziale è alto per queste categorie. Dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione arriva con i numeri anche la soluzione: benefici fiscali. Oggi c’è la deducibilità dei contributi previdenziali complementari (fino a 5.164,57 euro). Ma se domani ci fosse una contribuzione di ingresso nelle prime fasi lavorative? Il suggerimento della Covip suona un po’ come il comportamento delle tante famiglie italiane che, come abbiamo visto, si stanno muovendo, aprendo una posizione per i figli under 20.

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Cristina Colli