Pensioni d’oro, così verranno tagliate
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Economia

Pensioni d’oro, così verranno tagliate

Il governo ha ideato un sistema di decurtazioni progressive che scatta quando l’assegno supera i 90mila euro lordi annui

Per i pensionati più ricchi, che guadagnano oltre 4.300 euro netti al mese, è in arrivo una cattiva notizia. Dal primo gennaio, salvo altri cambiamenti in corso d’opera nel testo della manovra, gli assegni Inps più altri verranno tagliati. Per decurtare le pensioni d’oro, un emendamento alla Legge di Bilancio che è in fase di approvazione al Senato introduce un sistema di decurtazioni progressive, per la parte di rendita che oltrepassa i 90mila euro. Man mano che cresce l’importo dell’assegno, maggiori sono i tagli. Ma ecco, nello specifico cosa accadrà.

- la parte di pensione compresa tra i 90mila euro lordi annui (poco più di 4.300 euro netti al mese) e i 130mila euro lordi (circa 6mila euro netti), verrà decurtata del 10%

- la quota di assegno superiore a 130mila euro lordi annui (circa 6mila euro netti mensili) ma inferiore a 200mila euro lordi (quasi 9mila euro netti al mese) verrà tagliata del 20%.

- un altro taglio del 25% ci sarà per la parte di pensione compresa tra 200mila e 350mila euro lordi annui (cioè tra 9mila e 15mila euro netti al mese al mese).

- la quota di pensione tra 350mila euro lordi annui e 500mila euro, cioè tra 15mila e oltre 21mila euro netti mensili, subirà una mega decurtazione del 30%

- Infine, la “fetta” di pensione sopra i 500mila euro lordi annui verrà abbassata di ben il 40%

Ecco un esempio concreto di come queste misure si ripercuoteranno sulle tasche dei pensionati d’oro (pochi) che vivono in Italia. Un assegno di 600mila euro lordi, che corrispondono a 25mila euro netti al mese, da gennaio dovrebbe scendere a 474mila euro lordi annui, che corrispondono a poco più di 20mila euro netti mensili. Il “sacrificio”, in questo caso, corrisponde a 5mila euro  in meno di pensione al mese.

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Andrea Soglio