Pensioni, perché la Bce non vuole che cambino
La Banca centrale europea preoccupata perché in Italia Lega e 5Stelle intendono modificare la Legge Fornero, che fu ispirata proprio da Francoforte
“Se ne facciano una ragione, smonteremo la Legge Fornero”. Così il ministro dell’interno e leader della Lega, Matteo Salvini, ha risposto alle preoccupazioni espresse dalla Banca centrale europea (Bce) riguardo a quel che bolle in pentola nel sistema pensionistico italiano.
La nuova maggioranza Lega-5Stelle, si sa, in campagna elettorale ha promesso di abbassare l’età pensionabile rottamando la Legge Fornero, cioè l’ultima riforma previdenziale approvata in Italia nel 2011 dal governo Monti. Anche se le modifiche saranno probabilmente più soft di quanto promesso, nell’ultimo bollettino economico della Bce è scritto nero su bianco come la pensa in proposito l’autorità monetaria di Francoforte.
Il bollettino Bce
“In alcuni Paesi (per esempio in Spagna e in Italia) sembra esserci un elevato rischio che le riforme delle pensioni adottate in precedenza siano cancellate”, recita il bollettino della Bce, che ha ricevuto una risposta a stretto giro da Salvini. Capire il perché di questa presa posizione della banca centrale non è difficile.
Basta avere un po’ di memoria e risalire all’estate del 2011, quando la crisi dell’Eurozona era ancora in una fase iniziale e si temeva la tenuta dei conti pubblici di alcuni stati del Vecchio Continente, a cominciare dall’Italia. Il 5 agosto di 8 anni fa, l’allora presidente della Bce, Jean Claude Trichet, si riunì con il suo successore in pectore Mario Draghi e scrisse al governo italiano, guidato in quel momento dal governo Berlusconi.
La lettera del 2011
La Bce inviò una lettera che fece molto discutere e che chiedeva al nostro Paese di mettere in cantiere una fitta agenda di riforme. Tra queste, oltre alla liberalizzazione di molti settori dell’economia e del mercato del lavoro, c’era anche una revisione severa delle regole pensionistiche allora in vigore, per tenere a bada la spesa pubblica.
Nello specifico, la Bce suggerì di “intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012”. Fu proprio lettera dell’estate 2011 a ispirare l’approvazione della Legge Fornero che, guarda a caso, entrò in vigore pochi mesi dopo. Ora che il governo di Roma vuole cambiarla, con il suo intervento la Bce ci ricorda a chi spetta davvero la paternità di quella riforma.