Pensioni, quanto costa cambiare la Legge Fornero
Il governo studia criteri più flessibili per mettere a riposo i lavoratori a 62 anni. Ma, per il presidente dell'Inps Boeri, i costi sono molto alti
“Non vogliamo fare altro debito”. Parola del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che oggi è tornato a commentare le ipotesi di una “mini-controriforma” delle pensioni, che il governo sta preparando per settembre. Come annunciato dal premier Renzi, in autunno dovrebbe infatti essere modificata la legge Fornero, cioè l'ultima riforma previdenziale del governo Monti che ha costretto molti italiani a mettersi a riposo dopo i 66 anni.
Pensioni, chi avrà i rimborsi e chi no
Da mesi, il governo studia una soluzione per rendere più flessibili i requisiti previsti dalla Legge Fornero, cioè per consentire ai lavoratori di mettersi a riposo verso i 62 anni. Chi vuole usufruire di questa possibilità, però, deve accettare un taglio della pensione piena, cioè di quella che sarebbe maturata aspettando il compimento dei 66 anni. Un provvedimento del genere, tuttavia, per i conti pubblici non sarebbe una passeggiata. Anzi, costerebbe diversi miliardi di euro all'anno alle casse dello Stato.
Pensioni, come cambieranno (forse) nel 2016
Le cifre le ha ricordate ieri il presidente dell'Inps, Tito Boeri, in un'audizione alla Camera. Boeri ha stimato in circa 10 miliardi di euro entro il 2019 il costo dell'introduzione della cosiddetta quota 100: un meccanismo che permette di congedarsi dal lavoro non appena la somma dell'età anagrafica e degli anni di carriera raggiunge il livello di 100. Con questo sistema, per esempio, si potrebbe andare in pensione una volta compiuti i 62 anni, purché siano stati raggiunti i 38 anni di carriera.
Pensioni e rimborsi, istruzioni per l'uso
Da Boeri è arrivato un avvertimento anche sui costi della proposta presentata da alcuni parlamentari tra cui Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera e deputato del Pd. Si tratta di un provvedimento che consente ai lavoratori di mettersi a riposo con almeno 62 anni di età e 35 di contributi, con un taglio fino all'8% dell'assegno Inps maturato. Se venisse approvata questa proposta, per Boeri verrebbero a mancare dalle casse dello stato almeno 8,5 miliardi di euro all'anno. Dunque, non sarà facile cambiare o mandare definitivamente in soffitta la Legge Fornero, sempre che il governo intenda rispettare l'impegno preso oggi da Poletti: “Non vogliamo fare altro debito”, parola di ministro.