Perchè investire sulla realtà virtuale
Il ceo italiano di Glu Mobile, Niccolò De Masi, vede una nicchia per la ricerca informatica in Italia
"L'Italia può trovare una propria nicchia di eccellenza informatica nella Virtual Reality (VR) e nell’Augmented Reality (AR). Se mi guardo intorno, a livello globale vedo che non esiste ancora un centro di ricerca accademica in questo settore che stacchi tutti. C'è molto spazio per collaborare con l'industria. Se l'Italia della ricerca investe con rapidità in questo campo, può trarne grandi benefici." A parlare è Niccolò De Masi, l'italiano che guida Glu, una delle aziende leader in Silicon Valley nel campo del mobile gaming.
Anche nella sede dell'azienda nel centro di San Francisco il visore che ti trasporta in un mondo diverso è oggetto di spasmodico interesse. Non è un segreto che i giganti dell'informatica scommettono su questi marchingegni per plasmare i consumatori globali nei prossimi anni. Il Financial Times ha scritto che Apple ci sta lavorando alacremente. Ne ha parla spesso il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg (anche nel video qui sotto). I drammi del mondo reale sono tali e tanti che è facile immaginare un diffuso desiderio di fuga virtuale. A condizione di risolvere problemi ancora aperti come il senso di nausea che i visori pare causino ancora oggi. Di qui, appunto, la necessità di spingere a fondo la ricerca tecnologica.
Il trentacinquenne De Masi è arrivato alla guida di Glu nel 2010, quando l'azienda sembrava destinata al fallimento, proponendo un cambiamento radicale: il passaggio al modello freemium su dispositivi mobili, in cui non si paga per giocare, ma per acquistare accessori del gioco. Questa modalità ha spopolato ed oggi assicura a Glu un fatturato di circa 250 milioni di dollari l’anno, derivanti in grande parte da giocatori incalliti. L’azienda ha una scuola di animazione di tutto rispetto, che bada a monetizzare ogni gioco con accessori attraenti per i patiti del gaming.
Niccolo De Masi, CEO di Glu Mobile
Per l’Italia nella Silicon Valley Niccolò è un vanto, al pari di Riccardo Zacconi, CEO italiano di un’altra rinomata azienda del gaming, la londinese King. Figlio di un dirigente della Banca di Roma, De Masi è cresciuto in diversi paesi e si è laureato in fisica ed ingegneria elettronica nel Regno Unito, a Cambridge. Dopo le prime esperienza nel campo della finanza, approda al mondo dei contenuti per i dispositivi mobili con l’inglese Monstermob e fa il salto in Silicon Valley nel 2009 con Hands-On Mobile. La sua scommessa sul successo della formula freemium ha segnato il suo successo professionale. Niccolò ha naso per le tendenze del mercato. Il suo suggerimento per il mondo della ricerca IT in Italia non va lasciato cadere. Chi in Italia è interessato all’AR ha un alleato di tutto rispetto nella valle dei silicio.