Piano Casa: cinque cose da sapere
Potenziamento del Bonus Mobili, sostegni agli sfrattati incolpevoli, alcuni tagli alla cedolare secca e nuove regole contro gli abusivi. Cosa cambia con le misure del governo per l'edilizia
Favorevoli 324 deputati, contrari 110. Con questa votazione, la Camera ha dato il via libera definitivo al Piano Casa, cioè l'insieme dei provvedimenti con cui il governo Renzi e il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, puntano a rilanciare il settore dell'edilizia. Ecco le novità principali in arrivo.
CEDOLARE SECCA
Chi dà in locazione una casa a canone concordato in zone ad alta intensità abitativa o colpite da calamità naturale, pagherà fino al 2017 un'imposta di appena il 10% (cedolare secca) sulle rate di affitto incassate. Si tratta di una tassazione più bassa di quella prevista in precedenza per gli immobili a canone concordato (che era al 15%) e per quelli affittati a canone libero (per i quali vi è una cedolare del 21%). Nuove norme per i pensionati che risiedono all'estero e hanno una casa in Italia. Su quest'ultima, non sarà dovuta più l'imu perché verrà considerata abitazione secondaria.
BONUS MOBILI
Sarà ancora possibile detrarre in dieci anni dall'irpef il 55% delle spese pagate per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, purché siano state sostenute contestualmente a dei lavori di ristrutturazione della casa (Bonus Arredi). Il tetto dei costi detraibili resta a 10mila euro mentre è stato eliminato il limite che impediva di scontare dall'irpef la quota di spese per l'acquisto dei mobili che superano quelle pagate invece per i lavori di ristrutturazione. Nella versione definitiva del Piano Casa, questo vincolo è stato rimosso.
AFFITTI
Chi ha preso in affitto un alloggio sociale destinato ad abitazione principale beneficerà di una detrazione irpef supplementare, oltre a quelle già esistenti. Lo sconto aggiuntivo sull'imposta sarà di 900 euro per redditi che non superano i 15.493 euro all'anno e di 450 euro per i contribuenti che dichiarano un imponibile sino a 30.987 euro ogni 12 mesi. Vengono stanziati 266 milioni di euro complessivi fino al 2020 per un fondo a sostegno dei morosi incolpevoli, cioè di chi ha subito uno sfratto per motivi non dipendenti dalla sua volontà (è il caso di un inquilino che ha perso il lavoro e non può più pagare le rate d'affitto).
CASE POPOLARI
Il governo ha recuperato 400 milioni di euro da destinare all'adeguamento energetico e al riassetto di 12mila alloggi ex Iacp, cioè di proprietà degli istituti delle case popolari. Altri 68 milioni circa andranno al recupero di altri 2.300 alloggi da destinare a categorie disagiate. Entro la fine del prossimo mese, verranno poi definite le procedure per la vendita degli appartamenti ex-popolari, che potranno essere acquistati soltanto dagli inquilini, mentre i ricavi saranno destinati all'ulteriore aumento del patrimonio abitativo italiano.
ABUSIVI
Chi occupa abusivamente un appartamento (anche se vuoto) non avrà diritto all'allacciamento alle utenze della luce e del gas. I fornitori dovranno infatti accertarsi se gli inquilini hanno tutte le carte in regola. Inoltre, chi ha attuato delle occupazioni abusive perderà il diritto per 5 anni di essere inserito nelle liste di attesa delle case popolari.