Prestiti per lo studio: 220 milioni di euro in otto mesi
Boom di richieste, +15% quelle femminili. Protagoniste donne e madri. Costi in aumento e italiani sempre più dipendenti dai finanziamenti personali.
Al caro istruzione gli italiani rispondono con i prestiti. Nei primi otto mesi dell’anno sono stati concessi 220 milioni di euro in finanziamenti personali per coprire i costi della formazione. Un vero boom. E, a sorpresa, l’identikit dei richiedenti non è quello che ci si aspetta. Ma sono donne, madri, millennial. Dopo la grande crescita di richieste fatte per potersi concedere le vacanze (250 milioni di euro, +2% sul 2023), ecco che arriva questo dato sull’istruzione a dimostrare che gli italiani ricorrono sempre più a banche e società di credito per le spese familiari.
L’analisi di Facile.it e Prestiti.it parla chiaro: 220 milioni di euro da gennaio ad agosto chiesti e concessi per motivi di studio. L’importo medio delle 350mila richieste prese in esame è di 6.685 euro, da restituire in poco più di quattro anni (53 rate). Una domanda su tre (33,4%) però è per finanziamenti inferiori ai 3mila euro. Significa quindi che i genitori chiedono prestiti non solo per l’Università, ma anche per affrontare le spese “più basse” dei primi livelli di istruzione, dall’asilo nido al liceo privato.
La sorpresa arriva se si guarda a chi è a chiedere prestiti per lo studio. Donne e madri. Il 45% delle domande per motivi di istruzione è arrivato infatti da loro. E stupisce soprattutto se si considera che tra chi ricorre a prestiti generici le donne rappresentano di solito solo il 30% dei casi. Quindi +15% se si tratta di formazione.
L'età media dei richiedenti un finanziamento per l'istruzione è aumentata, passando da 35,5 anni del 2023 a poco più di 37 anni di quest’anno. Questo “invecchiamento” è dovuto ad una diminuzione della quota di richiedenti più giovani. Gli under 25, ad esempio, sono scesi dal 24% al 19% del totale, mentre è aumentata la percentuale tra i 25 e i 34 anni (33%) e tra i 45 e i 54 anni (18%).
Le donne e mamme sono dunque in prima linea nel pianificare investimenti per il futuro dei figli, mentre il costo della formazione continua ad aumentare. Basta pensare alla stangata che ogni anno colpisce le famiglie con l’avvicinarsi del suono della prima campanella. Quest’anno si spenderanno fino a 1300 euro a figlio, con aumenti che sfiorano anche il 15% per zaini e corredo scolastico e l’8% per i libri di testo. Sui bilanci familiari il caro istruzione pesa sempre di più. Nel 2023 il costo medio per l’educazione dei figli, dal nido all’Università, è stato di 135mila euro, contro i 130mila del 2022 (+3,7%). Secondo i calcoli fatti da Moneyfarm il costo totale per educare un figlio va da un minimo di 55 mila fino a un massimo di 730 mila euro, con un incremento totale tra i 2.200 e i 38.000 euro rispetto al 2022. Si tratta di incrementi che vanno da 100 a 1900 euro l’anno a seconda del tipo di istruzione (pubblica o privata, con attività extra-curriculari o senza, con esperienze all’estero o no). E nel 2024 crescerà. La risposta? L’aumento del ricorso ai prestiti, così come avviene ormai da qualche anno per i viaggi.