aerei biglietti
(Zero Avia)
Economia

Gli aumenti dei biglietti aerei dipenderanno da quanto saremo rapidi a investire in «Saf» e idrogeno

Ecologia e trasporto aereo, ad Airlines 2023 vettori e ricercatori a confronto.

Oltre all'aumento dei biglietti aerei causato dalla crescita della domanda in occasione delle feste natalizie, nel settore dell'aviazione commerciale si sta diffondendo l'idea che un ulteriore aumento si potrebbe verificare a causa del percorso di transizione verso “zero emissioni” che il comparto deve raggiungere entro il 2050. Sono di questo parere molte grandi compagnie aeree, ma c'è anche chi la pensa in modo differente, come taluni relatori che si sono espressi alla conferenza Airlines 2023 tenutasi a Londra il 20 novembre scorso, i quali hanno respinto questo presupposto, basato essenzialmente sulle difficoltà di produzione massiva e di distribuzione del carburante sostenibile Saf, perché credono fortemente nella possibilità di vedere presto operare aeroplani alimentati a idrogeno. Alan Newby, direttore della tecnologia aerospaziale e dei programmi futuri di Rolls-Royce è uno di questi e suggerisce che potrebbe essere intrapreso un percorso per far sì che i costi dell’idrogeno diminuiscano significativamente nei prossimi decenni. Sostiene Newby: “È un po’ come l’uovo e la gallina, perché sono necessari investimenti e incentivi per stimolare la produzione di idrogeno, ma una volta raggiunto il livello necessario vedremo scendere il prezzo perché non è necessariamente solo un prodotto destinato all’aviazione, ma a molte altre forme di trasporto, infatti anche altre industrie vogliono decarbonizzare il loro settore con questa tecnologia.”

Seppure non nel breve periodo, questa rimane comunque una buona notizia per le compagnie aeree come EasyJet, impegnata ad assumere una posizione di leadership, in particolare nel mondo dell’idrogeno”, almeno secondo il suo direttore operativo David Morgan, presente a Londra.

“In definitiva vogliamo volare in un mondo che non sia certamente più costoso di quanto lo sia adesso”, ha affermato Morgan, “altrimenti inizieremo a scivolare nella situazione in cui volare diventa una modalità di trasporto soltanto per ricchi e privilegiati, e nessuno vuole tornare al jet-set degli anni Cinquanta. Ciò richiede una riflessione in termini di infrastrutture e dimensioni e ciò che non dobbiamo fare è semplicemente permettere al consumatore di farsi carico di tutto il costo.”

Vero è che rendere sostenibile il settore aereo è complesso, ci sono grandi ostacoli tecnici da superare prima che la tecnologia dell’idrogeno sia operativa su scala commerciale e inizi addirittura ad avere un impatto significativo sui livelli di emissioni. Oltre a coprire i costi di sviluppo, bisogna garantire che la tecnologia sia collaudata, introdurre un quadro normativo, costruire le infrastrutture necessarie e introdurre i sistemi di propulsione a idrogeno nelle cellule dei velivoli.

Nel dibattito Newby ha fatto notare: “La premessa su cui lavoriamo sempre è che quando puoi elettrificare dovresti farlo, e che risparmi l’idrogeno per i settori veramente difficili da migliorare in termini di emissioni e ad alta intensità energetica. Ma allo stato attuale, le previsioni del Regno Unito per la produzione di idrogeno coprono a malapena anche la domanda più conservativa di gas destinato all’aviazione”.

Di diverso parere è invece James McMicking, direttore strategico di ZeroAvia, azienda che sta sviluppando sistemi di propulsione a idrogeno per velivoli esistenti, il quale ritiene che la tecnologia non porterà necessariamente a costi più elevati in termini operativi, almeno per tre ragioni.

“Pensiamo di poter portare l’idrogeno a un prezzo inferiore al prezzo che in futuro avrà il carburante sostenibile per aerei attraverso una produzione intelligente”, ha affermato a Londra McMicking, “in secondo luogo i motori a idrogeno sono molto più efficienti degli altri, quindi stiamo riducendo la quantità di carburante che deve essere consumata per volare. Infine, i costi di manutenzione saranno molto ridotti rispetto agli attuali perché i motori funzioneranno più a lungo senza bisogno di interventi”. Secondo il manager il beneficio in termini di costi si sentirebbe inizialmente nel mercato dei voli nazionali e regionali, ovvero sul corto raggio, ambiente in cui i sistemi di propulsione di ZeroAvia verrebbero inizialmente implementati, per poi diffondersi al medio e lungo raggio su aeromobili più grandi. Questo in similitudine a quanto sta avvenendo per l'energia prodotta da fonti rinnovabili nelle economie più grandi, a prova di ciò che le nuove tecnologie possono offrire. Resta tuttavia sul tavolo il problema della produzione, sia in termini di ecologia durante il processo di ottenimento del gas, sia dal punto di vista della diffusione presso gli aeroporti.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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