Al via la quarta emissione dei Btp Valore (ed in cosa sono diversi dagli altri tre)
Da oggi i risparmiatori possono acquistare i buoni del tesoro che tanto erano piaciuto, con alcune differenze e novità
Il Tesoro punta ancora sulle famiglie. Al via la quarta emissione dei Btp Valore. Da oggi (6 maggio) a venerdì alle 13 (salvo chiusura anticipata) i piccoli risparmiatori possono acquistare i buoni del Tesoro garantiti dallo Stato, dedicati esclusivamente al mercato retail. Investimento minimo mille euro. L’obiettivo, dopo il boom delle tre emissioni precedenti, è chiaro: sganciare parte del debito italiano dal mercato internazionale (soggetto a fluttuazioni e manovre speculative) e aumentare ancora la quota di debito pubblico in mano ai piccoli risparmiatori poco inclini alle speculazioni e ai giochi di borsa, con un comportamento finanziario stabile. E con l’avvicinarsi dell’inizio del taglio dei tassi da parte della Bce questo è l’ultimo round per investire sui titoli di stato con i tassi “che aiutano”.
Il nuovo titolo di Stato ha praticamente la stessa struttura dei precedenti: capitale garantito a scadenza, a sei anni, con cedole pagate ogni tre mesi. Così da assicurare ai piccoli investitori maggiore frequenza di flussi di cassa. Per i primi tre anni tasso minimo garantito al 3,35%, poi al 3,9%. Confermato anche il premio fedeltà dello 0,8% del valore totale per chi non vende prima della scadenza. I tassi definitivi saranno fissati al termine del collocamento, ma potranno essere solo confermati o rivisti ma solo al rialzo. Dal punto di vista fiscale? Tassazione di cedole e premio ridotta al 12,5%, esenzione dalle imposte di successione e esclusione dal calcolo Isee fino a 50mila euro.
Conviene davvero, si guadagna? Mille euro è l’investimento minimo. Questo significa alla fine dei sei anni poco più di 200 euro (7 euro al trimestre per il primo triennio e poi 8,5 euro per gli anni restanti). Perché l’investimento sia più appetibile bisogna investire almeno 5mila euro e così alla fine, a scadenza, si ricevono in tutto circa mille euro. Ovviamente va meglio per chi riesce oggi ad investire 10mila euro e non li tocca fino a maggio 2030. Ogni tre mesi si incassa in questo caso una cedola netta di 73,28 euro, dal quarto anno 85,31 euro, raggiungendo i 341 euro all'anno. Al netto di tutto si arriva a un totale 1.970 euro.
Oggi il 13,5% del debito pubblico italiano è in mano alla clientela retail. Negli ultimi due anni è più che raddoppiata la quota di titoli di Stato (Bot e Btp) nei portafogli dei piccoli risparmiatori: passando dal 6,4% del dicembre 2021 (685 miliardi su 2.234 miliardi complessivi di titoli) al 13,5% 322 miliardi sui 2.389 miliardi totali) dell’ottobre 2023 (dati Federazione autonoma bancari italiani). E il Tesoro ha raccolto 53,7 miliardi di euro solo nelle tre precedenti sottoscrizioni di Btp Valore, pari al 2,2% dell'ammontare complessivo dei titoli di stato in circolazione alla stessa data.
La prima emissione (scadenza quattro anni con tassi al 3,25% e poi al 4%) a giugno 2023 ha raccolto oltre 18,19 miliardi di euro. La seconda, ad ottobre dello scorso anno (scadenza a 5 anni e tassi al 4,10% e poi 4,5%) ha totalizzato oltre 17, 19 miliardi di euro. La terza, a febbraio 2024, ha portato oltre 18,32 miliardi nelle casse dello Stato (6 anni e tassi al 3,25% e poi 4%).
I piccoli investitori italiani come risponderanno? A giudicare dal via sembra esserci la volontà di sfruttare l'ultima finestra utile prima del previsto taglio dei tassi da parte di Francoforte e quindi acquistare ora, “garantendosi” una piccola plusvalenza. Nella prima mezz’ora si sono registrati ordini per circa 370 milioni di euro. Il debito pubblico nelle mani dei risparmiatori italiani cresce.