Talebani UE contro auto e moto, addio alla sospensione della polizza RC
Bruxelles ha deciso; si pagherà anche per i mezzi che restano fermi. Tasse occulte mascherate da scelta ambientalista
Si pagherà anche per tenere fermo ogni mezzo
Continua l'attacco ideologico di Parlamento e Commissione UE al mondo dell'automobile, ma questa volta l'attacco non è rivolto soltanto a ridurre le emissioni nocive, costi quel che costi, bensì a eliminare quella che è stata forse l'unica vera innovazione regolamentare nel mondo della mobilità degli ultimi anni: la possibilità di non assicurare auto e moto quando queste non vengono usate e sono ricoverate in una proprietà privata. In poche parole il mezzo dovrà essere assicurato anche se non viene usato. Assurdo, anche perché il provvedimento esenta soltanto i relitti, definiti tali se all'auto o alla moto mancano motore, ruote o parti senza le quali non può marciare. Se c'era una piccola comodità con le assicurazioni era proprio quella di sospendere il contratto nel momento in cui l'inverno scoraggiava l'uso delle due ruote, oppure di conservare un'automobile nel tempo senza dover spendere denaro soltanto per possederla, almeno dopo i venti o trent'anni di bollo pagato o tassa di proprietà. Si tratta di un bel regalo di fine anno destinato alle casse delle assicurazioni, una misura approvata a Bruxelles la settimana scorsa e praticamente passata inosservata. E il carattere punitivo della regole emerge del tutto quando invece, per i monopattini e la micro mobilità, ogni stato potrà fare come gli pare. Ma tranquilli che anche per loro, almeno in Italia, arriverà l'immancabile stangatina che potrebbe anche colpire le biciclette, con tanto di caschetti obbligatori e targhine. Tutto questo perché si è deciso di modificare la direttiva 103/2009 e l'unica via per evitare il disastro sarebbe un no da parte del Consiglio Europeo. Ma senza quello, a pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue avvenuta, tempo due anni sarà necessario recepire la norma. Purtroppo su questa decisione pesa il parere della Corte di Giustizia UE, secondo la quale l'oggetto dell'assicurazione è l'utilizzo del veicolo per il trasporto di cose e persone, e poco importa se esso è fermo, parcheggiato in un luogo privato oppure pubblico. Al momento non è previsto altro, dunque il recepimento dovrà essere discusso in modo approfondito per contemplare tutti i casi in cui un proprietario può conservare il bene, come i mezzi storici. Fa ridere pensare che per non pagare anche nei mesi di non utilizzo cominceremo a smontare una ruota, ma soprattutto che qualcuno riesca a controllare all'interno dei garage di tutta Europa se l'automobile del nonno è davvero diventata una fioriera. Ma ai talebani del green poco importa, devono soltanto aggredire e distruggere un'altra fiorente parte del mercato automotive. Intanto, per non farci mancare nulla, dal primo novembre aumenta il costo della revisione periodica obbligatoria, di ben 12,14 euro Iva compresa, con anche la solita demagogica idea governativa di stornare il netto (9,95 euro) ai primi 402.000 automobilisti sui circa quindici milioni che dall'inizio del prossimo mese sottoporranno il veicolo al controllo. Peccato che la piattaforma informatica per richiederlo non arriverà se non qualche giorno prima di Natale.