I mercati reagiscono bene alla vittoria della Meloni, alla faccia dei «gufi»
Alla faccia delle previsioni nefaste la Borsa di Milano ha chiuso con il segno più mentre il mondo era occupato dallo scivolone della sterlina sul dollaro
Parola d’ordine: stabilità. E’ quella che piace ai mercati che, indipendentemente dal colore politico, premiano sempre le ampie maggioranze e le prospettive di stabilità politica del Paese. Per questo all’indomani del voto la netta vittoria del centrodestra è stata accolta dai mercati senza le tragedie previste da alcuni analisti (di parte). In più va aggiunto che il mondo economico era impegnato a smaltire il crollo del valore della sterlina rispetto al dollaro. Segno che alla fine il centrodestra al governo non fa poi così paura
Giornata positiva per Piazza Affari
Milano dopo un’apertura in negativo ha virato verso il segno più. La comoda maggioranza raggiunta sia al Senato che alla Camera dalla coalizione di centro-destra viene interpretata dagli investitori come un segno di stabilità, e questo rappresenta un elemento positivo. Più che l’esito delle elezioni gli indici restano incerti per altri fattori e sono appesantiti dai timori per la recessione e per l'estrema debolezza dell'euro che è stato scambiato a 0,96 dollari. Sul fronte valutario va a picco la sterlina a causa dei timori sulla stabilità fiscale dopo il maxi taglio delle tasse varato dal governo. Minimo storico per la valuta d’Oltremanica scambiata a 1,0384. Da segnalare la caduta di Tokyo, in scia alla debacle dei mercati di venerdì: il Nikkei a Tokyo segna in chiusura una flessione del 2,66%.
Spread, sorvegliato speciale
A questo punto bisogna puntare gli occhi sullo spread che viene letto come il termometro del grado di affidabilità di un paese nel ripagare il suo debito. Lo spread è il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi e oggi ha aperto in leggero calo rispetto alla chiusura di venerdì, a 229 punti. Il tasso del rendimento del Btp, in linea con i titoli degli altri paesi dell'Eurozona, è però avanzato fino al 4,45% segnando un nuovo massimo dal 2013.
Di conseguenza nel corso della mattinata anche lo spread ha registrato un rialzo per collocarsi a fine mattinata a 236 punti. A mettere sotto pressione i titoli di Stato dell'Eurozona, è la prospettiva di nuovi rialzi dei tassi di interesse da parte della Bce.
Lunedì volatile per i mercati
In generale le Borse europee stanno registrando una giornata all’insegna della volatilità. A metà seduta Milano torna a guadagnare lo 0,8%, mentre le altre sono deboli: Londra perde lo 0,8%, Francoforte lo 0,05% e Parigi lo 0,1% appunto per la crisi della moneta britannica.
Cosa dicono gli analisti
In un commento di Mfs Invest Management sulle elezioni italiane si legge che "nonostante uno scontro con l'Unione Europea non sia imminente (Meloni ha già addolcito il suo tono anti-Ue durante la campagna elettorale), vediamo ancora rischi per la stabilità fiscale nel medio termine. Meloni dovrà fare alcune concessioni ai suoi alleati che hanno promesso tagli alle tasse (Lega) e aumenti delle pensioni (Forza Italia) e dovrà affrontare una situazione difficile poiché il rallentamento della crescita e la necessità di fornire qualche stimolo fiscale (come da manifesto della coalizione) indeboliranno la riconvergenza del debito italiano".
Cauta anche Unicredit che in un comunicato parla di “reazione contenuta sui mercati in termini di spread sui Btp nel breve periodo dato che il risultato delle elezioni è ampiamente in linea con i sondaggi. Restiamo del parere che lo spread resti intorno ai 250 punti base fino a fine anno: ci aspettiamo che il presidente Mattarella dia al centro-destra l'incarico di formare un nuovo governo e che Giorgia Meloni sia la candidata premier”.