Coronavirus: reddito dimezzato per una famiglia su due in Italia
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Economia

Coronavirus: reddito dimezzato per una famiglia su due in Italia

I più colpiti autonomi, liberi professionisti e piccole medie imprese

L'impatto economico sulle famiglie dovuto all'epidemia di Covid 19 è già da oggi il vero dramma del Coronavirus, una tragedia che riguarda, con differenti livelli di gravità, quasi l'intera società che, nel giro di due mesi, ha visto dimezzarsi se non scomparire del tutto i propri guadagni. Questo ha causato un totale ripensamento dell'economia famigliare con una stretta su spese e consumi domestici. Una realtà oggi, quando ancora il motore economico del Paese è fermo, difficile da affrontare, con le prospettive per il futuro che sono tutt'altro che rosee e se non si frena il collasso economico della base sociale della comunità, ovvero la famiglia, ripartire sarà ancora più complesso di quanto non sia.

10.800.000 famiglie, infatti, hanno visto calare il proprio reddito a causa delle misure di contenimento decise per contrastare la diffusione del Covid-19. I dati sono stati raccolti da mUp Research e Norstat per Facile.it su un campione rappresentativo della popolazione italiana d'età compresa tra i 18 e i 74 anni.

Andando ancora più nello specifico, circa 2.223.000 famiglie (il 12,1% del campione preso in esame) hanno visto sparire oltre il 50% del reddito familiare e 1.179.000 famiglie (6,4%) hanno addirittura perso il 100% delle entrate. Più colpiti il sud e le isole dove coloro che già oggi si trovano azzerati gli introiti sono il 7,5% del totale del campione.

A livello nazionale, 3.586.000 famiglie (il 19,4% del campione intervistato) sono in una situazione di difficoltà economica mentre 7.148.000 famiglie (il 38,7%) hanno ammesso di non essere in questo momento a corto di denaro, ma di rischiare di terminare i risparmi se la situazione non migliora in breve.Ancora una volta a soffrire di più sono le famiglie che risiedono nel Meridione (23%), quelle monoreddito (25%) e quelle con figli minorenni (23,8%).

Tra i lavoratori coloro che sono più preoccupati sono i liberi professionisti, i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi che, oltre a non poter incassare perché le aziende e le attività commerciali sono chiuse si vedono costretti a rispettare scadenze e impegni economici per non perdere l'attività. Quasi un autonomo su 4 (23%) ha dichiarato di essere già oggi in difficoltà economica e addirittura più di uno su 2 (52%) ha ammesso di potercisi trovare a breve se le cose non miglioreranno (a fronte di una media nazionale pari al 38,7%).

La crisi si fronteggia come si può e il 53% delle famiglie ha dichiarato di aver già ora intaccato i propri risparmi mentre il 21,8% ha cercato di tagliare le spese di cibo e utenze per calmierare le voci di uscita del budget famigliare. Al momento è ancora bassa la percentuale delle famiglie che ha dovuto richiedere un prestito (2,2%), ma tra gli autonomi il dato è raddoppiato con il 4,4% dei nuclei di coloro che lavorano a Partita Iva che ha già dovuto bussare alla porta della banca per chiedere aiuto.

Il 13,1% del campione preso in esame (ovvero 2.400.000 famiglie) ha dichiarato di aver fatto ricorso ad una o più misure introdotte dai decreti del Governo. Il più utilizzato è risultato essere il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva (48,7% di chi ha fatto uso di aiuti governativi), seguito dal prolungamento della validità della polizza Rc auto o moto e del rinvio dell'obbligo di revisione (13,2%). Terzo posto per la possibilità di sospendere le rate del mutuo (9,8%).

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Barbara Massaro