Con l’approssimarsi del Natale, diventa senza dubbio più frenetico il rituale acquisto dei regali. Una prassi dalla quale nessuna famiglia italiana sembra immune, con conseguenze spesso deleterie per i bilanci casalinghi. Ma quali sono gli elementi che più di altri influenzano le spese che si fanno nel periodo natalizio?
È proprio questa una delle tante domande a cui ha cercato di rispondere il report che Lindorff/Intrum Justitia, azienda fornitrice di servizi di gestione del credito, pubblica annualmente sulle abitudini di spesa dei consumatori. L’indagine è stata svolta nel mese di Settembre 2017, intervistando in tutta Europa 24.401 persone fra i 18 e 64 anni, in Italia gli intervistati sono stati 886. Vediamo i dati più significativi che sono emersi.
Natale a tutto social
Secondo i risultati dell’indagine, i social media sarebbero una delle componenti della pressione sociale che i genitori subiscono e che li porta a spendere per i loro figli molto di più di quanto si possano permettere.
Ben il 37% dei genitori italiani intervistati ha infatti sperimentato tale pressione e il 27 % di loro si è adeguata acquistandoli e prendendo in prestito dei soldi o sforando il plafond della carta di credito ma soprattutto, il 44% degli intervistati (contro il 39% della media europea) ritiene appunto che ?i social media creino pressione per far consumare più del dovuto?.
Ma come accennato, il report di Lindorff/Intrum Justitia analizza tanti altri aspetti legati al mondo del credito familiare, a cominciare da risparmio e investimenti.
Mutui e prestiti
Secondo il report, l’84% degli italiani, a parte il mutuo, non ha preso a prestito dei soldi per sostenere le proprie spese ma quelli che lo hanno fatto hanno preso in prestito in media 2.372 euro principalmente attraverso la banca (42%) e poi dai familiari (29%), utilizzando lo scoperto su carta di credito (23%) o le soluzioni peer to peer (15%).
In media gli italiani risparmiano 133 euro al mese e il 53% di loro potrebbe affrontare senza prendere in prestito denaro una spesa pari alla metà del salario netto mensile (1.080 euro). E se il 66% di loro risparmia per affrontare le spese impreviste, il 33% degli intervistati investe nei conti di risparmio, il 26% tiene i contanti e il 23% investe in fondi.
Oggetti del desiderio
Il report di Lindorff/Intrum Justitia rivela non solo, come già accennato, che il 37% dei genitori sia esposto alle pressioni sociali, ma anche come fra i beni più acquistati vi sia lo smartphone (36%), seguito dalle scarpe (30%) dai videogames (26%) e dai vestiti di marca (25%).
Lo shopping online rende troppo facile l’accesso al credito secondo il 47% delle persone tant’è vero che il 61% di loro, rispetto all’anno precedente, destina una quota maggiore agli acquisti online e grazie alla facilità di questa modalità di shopping il 36% acquista di più. Gli italiani sono preoccupati dal facile accesso al credito attraverso lo smartphone dato che anche le persone che non potrebbero accedere ai finanziamenti potrebbero essere tentate (35%) dagli acquisti con questo nuovo strumento e il 52% di loro usa la carta di credito per gli acquisti online.
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