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(Ansa)
Economia

Grandi risultati per il mercato del «seconda mano»

Quello dell'usato è un settore in fortissima ascesa, con delle spiegazioni semplici ma non banali. Sopratutto la sua digitalizzazione

Sempre più italiani scelgono l’usato. Nel 2022 24 milioni hanno acquistato prodotti di seconda mano, generando un valore economico di 25 miliardi di euro, pari all’1,3% del Pil nazionale. A dirlo è l’Osservatorio second hand economy condotto da BVA Doxa per Subito, che evidenzia anche come le vendite sono guidate principalmente dall’online, anche se l’offline, dopo anni non brillanti a causa delle restrizioni legate alla pandemia, si sta riprendendo. “Dopo due anni di difficoltà vediamo crescere anche l’offline, segno di un ritorno alla normalità e conferma di un mercato solido”, spiega Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito, che sottolinea anche come “Più della metà del giro d'affari è sull’online”. Sul canale digitale si è infatti registrata una crescita del 65% con un volume di affari pari a 11,9 milioni di euro.

Cifre importanti: ma chi ci guadagna dal mercato dell’usato? Secondo Pasceri si tratta di un business “win-win” dove sia l’azienda che pubblicizza gli annunci che i privati hanno un guadagno. Secondo la ricerca nel 2022 la second hand ha contribuito al bilancio degli italiani. Si parla di un guadagno medio annuo di quasi 1.000 euro, che in un anno difficile e incerto come quello appena passato può essere di supporto all’economia familiare. E forse anche per questo cresce non solo il numero di persone che comprano e vendono usato (57% vs 52% del 2021), ma anche la frequenza di utilizzo di questa forma di economia circolare e distributiva.

Perchè si compra l’usato?

Sempre più italiani scelgono l’usato per due motivi. Il primo riflette motivi valoriali mentre il secondo aspetti economici. Secondo la ricerca i valori che vengono associati a questa scelta sono: la sostenibilità (55%), limitare gli sprechi (52%) e sostenere un modello di economia differente (51%). Dall’altro lato l’aspetto economico non è da tralasciare. Il 2022 è stato un anno difficile con l’inflazione in continua crescita e il conseguente aumento dei prezzi. Le politiche della Bce, con il costante aumento dei tassi, hanno poi contribuito a rendere il tutto ancora più difficile per famiglie e imprese. Questa situazione ha sicuramente influenzato le dinamiche di acquisto degli italiani che per il 51% hanno scelto di acquistare usato per risparmiare. Dalla ricerca risulta poi esserci anche un 38% che, indipendentemente dal momento economico, sceglie di acquistare usato per abitudine (38%) e chi perché essendo appassionato di pezzi unici o vintage usa queste piattaforme per trovare quello che più desidera.

Cosa si compra?

Secondo la ricerca gli italiani comprano e vendono principalmente i veicoli. Categoria che si conferma essere al primo posto per quanto riguarda il valore generato (10,6 mld), seppure in decrescita rispetto al balzo positivo del 2021, in cui l’usato offriva una valida alternativa al nuovo, in crisi di disponibilità dovuta alla mancanza di chip. Al secondo posto troviamo il mondo “casa e persona” (6,7 mld), al terzo posto l’elettronica (4,5 mld) e la categoria degli “sport e hobby” (3,4 mld). Se si sposta il focus sul numero di acquisti fatti, spiega Pasceri, la classifica cambia: al primo posto troviamo gli oggetti per la casa e le persone (77%), al secondo gli sport (53%), seguiti dall’elettronica (48%) e dai veicoli (27%).

Evitare le truffe: come?

“Bisogna usare i canali consolidati della piattaforma” spiega Pasceri. Se si vuole evitare di essere ingannati e cadere in qualche trappola la soluzione migliore è quella di comunicare con il venditore usando la chat e la messaggistica preposta dal sito. “In questo modo noi possiamo intervenire e aiutare. Se si esce dalla piattaforma non c’è più questa sicurezza”, conclude Pasceri.

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Giorgia Pacione Di Bello