Saldi, 10 consigli utili per evitare brutte sorprese
Diffidare di riduzioni oltre il 50% e ricordarsi che il cartellino deve riportare sempre prezzo iniziale, prezzo a saldo e percentuale di sconto
Tempo di saldi, tempo di affari ma, qualche volta, anche di fregature. E lo sanno bene i tanti consumatori che inesorabilmente a ogni tornata di sconti generalizzati, si ritrovano a fare i conti con qualche raggiro, se non spesso con vere e proprie truffe. E allora, anche per i saldi appena iniziati, le tante associazioni di consumatori si affrettano a fornire le istruzioni per l’uso, con l’intento di evitare brutte sorprese a tanti cittadini. Particolarmente attiva in questi giorni è l’Aduc che ha messo a punto un vero e proprio prontuario di informazioni utili per mettere in guardia da possibili imbrogli. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i consigli pratici da tenete bene a mente quando ci si appresta a fare un acquisto a prezzi di saldo.
1 - Occhio ai pre-saldi
Non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell'avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un giro per i negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato.
2 - Fare sempre confronti
Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualità della merce di riferimento (dopo non si potrà rivendicare il cambio di un prodotto perché il negozio a cento metri più in là vende lo stesso ad un prezzo dimezzato).
3 - Oltre il 50%
Non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno che non si tratti di un artigiano che produca da sè e che nella determinazione del prezzo ha margini e logiche più ampie.
4 - Cartello con tutte le informazioni
Ricordarsi che prezzi tipo "49,90" euro vogliono dire "50,00" e non "49,00". Il cartello deve riportare sempre il prezzo iniziale, quello scontato e la percentuale di sconto. Ricordarsi poi che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si è sbagliata la taglia o si è semplicemente cambiato idea, è solo la disponibilità del commerciante che può ovviare al problema, ma non c'è un diritto del consumatore.
5 - Si può pagare con le carte
Le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perché siamo in presenza di transazioni commerciali e il prezzo di acquisto non modifica le regole. Quindi diffidare da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di rifiuto segnalarlo all'istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione con quel commerciante.
6 - Composizione tessuti
Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di più, quelli sintetici meno. La percentuale di composizione può variare notevolmente e incidere sul costo finale.
7 - Consigli per il lavaggio
I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalità di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di ciò che è indicato: la sua esperienza può servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si è portato il capo d'abbigliamento in lavanderia.
8 - Chiedere sempre
Essere pignoli. Di un capo verificare ad esempio se è di pura lana vergine o di lana. La seconda lana può essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti che arrivano dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie.
9 - Troppe misure, troppi colori
Diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e colori: è molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato.
10 - La merce si cambia sempre!
Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo "la merce venduta non si cambia": esistono regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perché difettosa. Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide.