Saldo Imu - Tasi: tutto quello che c'è da sapere
Il prossimo 16 dicembre scadono i termini per il versamento da effettuare con F24 in base alle aliquote fissate dal proprio Comune
È cominciato il conto alla rovescia per il pagamento della seconda rata, ovvero del saldo, di Imu e Tasi. Un’incombenza la cui scadenza è fissata per il prossimo 16 dicembre e che riguarderà circa 20 milioni di contribuenti.
E se questi ultimi di certo non gioiranno per questo ennesimo appuntamento fiscale, a festeggiare saranno di certo Stato e Comuni le cui casse beneficeranno di un gettito complessivo stimato in circa 10 miliardi di euro. Di seguito alcuni consigli utili da tener presente per il pagamento delle due imposte, il tutto per evitare poi sgradevoli sorprese.
Aliquote
La prima incombenza in capo al contribuente che intende pagare in maniera corretta Imu e Tasi, è quella di controllare le delibere del proprio Comune per capire se ci sono novità sul fronte delle aliquote.
Nel caso in cui la giunta comunale abbia infatti stabilito nuove aliquote di pagamento successivamente al versamento dell’acconto di giugno, sarà necessario effettuare un conguaglio rispetto a quanto versato in sede di acconto. Diversamente, nel caso in cui il Comune non abbia deliberato o lo avesse fatto fuori tempo utile, si andrà a pagare lo stesso importo versato per la prima rata.
Calcolo dell'imposta
Una volta chiarita la questione dell’aliquota da applicare, si passa al calcolo dell’imposta da versare. Per questa operazione sono varie le scelte per le quali si può optare.
Ci si può affidare al proprio commercialista, per chi ne ha uno, oppure rivolgersi a un Caf per chi è lavoratore dipendente e non vuole avere dubbi sull’importo da versare. Altrimenti, per chi volesse fare in piena autonomia, online ci sono diversi software che permettono senza problemi di calcolare con esattezza, una volta inseriti tutti i dati necessari, l’importo dovuto per Imu e Tasi.
Esenzioni
Ovviamente chi risultava esente dal pagamento di Imu e Tasi, e ricordiamo che quest’anno tutti i proprietari di prima casa lo erano, difatti già non ha dovuto versare la prima rata. In ogni caso, vale la pena ricordare tutti i casi di esenzione che la legge ha previsto appunto per Imu e Tasi.
Si tratta della già citata prima casa con annesse pertinenze, con l’eccezione delle categorie A1, A8 e A9, ovvero case di lusso ville e castelli. Ci sono poi gli immobili equiparati a prima casa da regolamento comunale, la casa assegnata al coniuge a seguito di separazione, divorzio e annullamento, i fabbricati rurali a uso strumentale di attività agricola, i terreni di imprenditori agricoli e coltivatori diretti o montani, e infine i cosiddetti imbullonati di proprietà di imprese.
Pagamento e codici tributo
Come già accennato il versamento di Imu e Tasi dovrà avvenire con relativo modello F24 entro e non oltre il prossimo 16 dicembre. Particolarmente importante, nel corso della compilazione del modello F24, sarà la notazione riguardante il codice tributo, che identifica, per ciascuna imposta, il tipo di abitazione per la quale essa viene versata.
Per l’Imu sono i seguenti: 3912 per abitazione principale e pertinenze; 3914 per terreni; 3916 per aree fabbricabili; 3918 per altri fabbricati; 3925 per immobili ad uso produttivo allo Stato; 3930 per immobili ad uso produttivo al Comune. Per quanto riguarda la Tasi invece: 3958 per abitazione principale e pertinenze; 3959 per fabbricati rurali strumentali; 3960 per aree fabbricabili; 3961 per altri fabbricati.
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