Sorpasso in Cina: nel 2025 più auto elettriche che tradizionali
Pechino brucia le tappe della transizione green, con 12 milioni di e-car previste per il prossimo anno. Europa e Stati Uniti arrancano, mentre la Norvegia resta leader per quota di mercato
La transizione green corre, in Cina. Le auto elettriche sono a un passo dal sorpasso di quelle tradizionali nel Paese. I calcoli del Financial Times non lasciano dubbi: la Cina doveva arrivare a questi risultati nel 2035 e invece ci arriverà nel 2025, con dieci anni di anticipo. Con questi numeri la concorrenza è inevitabile. Il vantaggio rispetto ai concorrenti occidentali è netto. Resta leader la Norvegia per ora, grazie soprattutto agli incentivi finanziati col petrolio. Rincorrono e arrancano gli altri Paesi europei.
La Cina, dunque, per la prima volta nella storia, l’anno prossimo produrrà e venderà più macchine elettriche che tradizionali. L’analisi del Financial Times (su dati UBS, HSBC, Morningstar e Wood Mackenzie) prevede 12milioni di unità, cioè un incremento del 20% rispetto al 2024. Allo stesso tempo le auto a motore a combustione interna saranno 11milioni di unità, in calo del 10%. "Vogliono elettrificare tutto. Nessun altro Paese è arrivato così vicino a questo obiettivo come la Cina", ha commentato Robert Liew, direttore della ricerca sulle rinnovabili di Wood Mackenzie. Un risultato che solo quattro anni fa era previsto, in modo ottimistico, per il 2035. Ma la corsa è stata molto più veloce. Dieci anni di anticipo.
E mentre la Cina corre a ritmo serrato, l’Europa e gli Stati Uniti rallentano. Nel Vecchio Continente, le auto elettriche sono solo il 12,5% delle nuove immatricolazioni, e le vendite sono diminuite in mercati chiave come Francia e Germania. Negli Stati Uniti le e-car faticano ancor di più, frenate da costi elevati, infrastrutture insufficienti e dazi sulle importazioni cinesi.
La Norvegia, nonostante il sorpasso di Pechino, resta il leader mondiale per quota di mercato delle auto elettriche. Nel 2024, il nove nuove macchine immatricolate su dieci sono state elettriche. Un record ottenuto soprattutto grazie agli incentivi (eliminazione dell’Iva, parcheggi gratuiti ecc.…) finanziati con i proventi dell’industria petrolifera.
Nel resto d’Europa si va lentamente. In nove Paesi dell’Unione europea la quota di ibride e elettriche ha superato il 50%. Guardando all’elettrico soltanto siamo al 34% in Finlandia (al 78% contando anche l’ibrido), al 39% in Svezia (69% con ibrido) e al 31% nei Paesi bassi (68% con ibrido). L’talia è a metà classifica, intorno al 50% (elettrico più ibrido). In fondo alla classifica ci sono Croazia (28%), Repubblica Ceca (20%) e Bulgaria (7%). La transizione green nelle auto procede. Da Bruxelles proprio in questi giorni la conferma. La vicepresidente della Commissione europea Roxana Minzatu ha annunciato che la revisione delle norme europee che vietano l'immatricolazione di nuove auto a benzina e a diesel a partire dal 2035 resta programmata nel 2026. Nessun anticipo al 2025 come chiesto da diversi Stati, Italia compresa.
I produttori occidentali rischiano di perdere ancora più quote di mercato e il 2025 sarà l’anno cruciale per capire se Pechino manterrà il suo vantaggio competitivo. La concorrenza interna e la crescente saturazione del mercato interno e dei dazi esterni potrebbero ostacolare il vantaggio conquistato finora.