Gli stati dovranno sacrificare altra sovranità sull’altare dell’Europa
Nel 2013 servono conferme al lavoro iniziato nel 2012
Sul versante europeo molti passi in avanti sono stati compiuti. Come la decisione di spostare la vigilanza bancaria dai singoli paesi alla Bce e l’attivazione effettiva del fondo salvastati. Il 2013 dovrà confermare che il tema dell’euro è solo la parte più visibile del tema sostanziale rappresentato dall’unità politica effettiva dell’Europa. Le sfide a breve sono quindi costituite dalla definizione di un’agenda ragionevole di cessione della sovranità dei singoli stati; dalla identificazione di un’agenda sociale per ritrovare slancio e benessere diffuso. Sul fronte interno, sebbene il nostro destino sia legato in maniera indissolubile a quello europeo, alcune sfide specifiche devono essere chiaramente affrontate: la riduzione del debito pubblico, attraverso manovre strutturali o meglio epocali, la definizione di un’agenda per il rilancio del Paese (e non solo dell’economia), la dimostrazione di una volontà di cercare e produrre efficienza nei principali comparti della pubblica amministrazione, a partire dalla giustizia civile e penale.