Swissleaks e i conti in Svizzera: 5 cose da sapere
Economia

Swissleaks e i conti in Svizzera: 5 cose da sapere

Scoppia lo scandalo a seguito di una maxi - inchiesta giornalistica in 47 paesi. Coinvolti 7.000 italiani

Una gigantesca frode fiscale internazionale che tra il novembre 2006 e marzo 2007 ha consentito di sottrarre al fisco dei rispettivi paesi oltre 180 miliardi di euro. A rivelarlo è il quotidiano francese Le Monde, che ha anticipato la maxi inchiesta giornalistica portata avanti da un consorzio di giornali coordinati dall’International Consortium of Investigative Journalits, con sede a Washington.
Battezzata Swissleaks, la ricostruzione del gigantesco sistema di evasione messo in piedi a metà degli anni 2.000 da Hsbc Private Bank, filiale elvetica del colosso britannico Hsbc, a favore dei suoi clienti più facoltosi prende le mosse dalla già nota lista Falciani, l'archivio dell'ex dipendente francese negli uffici di Hsbc a Ginevra, che fornì al fisco i dati su migliaia di evasori trafugati dal database della banca.
Di seguito i punti principali della vicenda che vede coinvolti oltre 100.000 titolari o ex titolari di conti in Svizzera.

I numeri della lista "Falciani"

Secondo i dati emersi, la cifra evasa ammonta a un totale di circa 180,6 miliardi di euro transitati fra il 9 novembre 2006 e il 31 marzo 2007 sui conti della filiale ginevrina di Hsbc e intestati a oltre 100.000 clienti e 20.000 società offshore. Sono oltre 7.499, invece, gli italiani che custodivano, lecitamente o sottraendoli al Fisco, in tutto circa 6 miliardi di euro in conti in Svizzera. L'Italia è il quinto paese per numero di persone coinvolte e settimo per quantità di denaro occultata.

I nomi dei "vip" inclusi nella lista

Nelle liste si trova un po' di tutto: trafficanti d'armi e di stupefacenti, finanziatori di organizzazioni terroristiche, ma anche uomini politici, star dello show business, campioni dello sport e famosi industriali. Tra i tanti, l’attore francese Gad Elmaleh, compagno di Charlotte, figlia di Carolina di Monaco; il re del Marocco, Moahamed VI; il re Abdullah II di Giordania; il sultano dell'Oman; l’attore americano John Malcovich; il cantante britannico Phil Collins; la stilista Diane von Furstenberg; il giocatore di tennis russo Marat Safin; il pilota di Formula 1 Fernando Alonso; l'ex numero uno del Banco di Santander Emilio Botin (morto lo scorso 9 settembre). E gli italiani? Swiss Leaks ricorda lo stilista Valentino, il manager Flavio Briatore e l’asso delle due ruote Valentino Rossi, i quali, tuttavia, da tempo affermano (e lo hanno ribadito in queste ore) di non avere più conti in sospeso con l’Agenzia delle entrate.

Come funzionava la maxi evasione

Secondo quanto ricostruito nella maxi - inchiesta, Hsbc Private Bank avrebbe escogitato un sistema per consentire ai clienti più prestigiosi dell'istituto di evadere le tasse per milioni di dollari, aprendo conti intestati a società basate nei paradisi fiscali. In questo modo, migliaia di evasori milionari hanno potuto raggirare le normative europee sulla scambio di informazioni finanziarie, anche perché la banca elvetica assicurava ai clienti la massima riservatezza, non rendendo note le loro generalità alle autorità fiscali dei paesi membri.

Come è nata Swissleaks

Hanno lavorato alla maxi - inchiesta 154 giornalisti di 55 testate giornalistiche in 47 paesi, gli stessi che avevano collaborato a due precedenti inchieste giornalistiche sull'evasione fiscale, Offshore Leaks (2013) e LuxLeaks (2014), il recente scandalo che ha creato forte imbarazzo a Bruxelles, a seguito del coinvolgimento del numero uno della Commissione Jean - Claude Juncker (ex ministro delle finanze del Lussemburgo). Questa volta, invece, la ricostruzione giornalistica si è sviluppata partendo dalla lista Falciani, nota ai media sin dal 2008.

Le reazioni

Il portavoce della Commissione Ue ha detto che Bruxelles sta seguendo il caso Swissleaks e questo "conferma che il segreto bancario è stato usato per evitare di pagare le tasse", anche se la Commissione "ha già agito" per combattere l'evasione fiscale". Sono in corso, infatti, i negoziati con la Svizzera: l'entrata i vigore del nuovo accordo sullo scambio automatico delle informazioni è atteso al più tardi entro il 2018.

Il Belgio ha minacciato di arrestare i vertici, attuali e passati, di HSBC se i colleghi svizzeri non forniranno a Bruxelles le informazioni richieste. Nel Regno Unito il leader del Labour Ed Miliband, all’opposizione, ha puntato il dito contro il governo conservatore di David Cameron affermando che "ha molte domande a cui rispondere" per una "situazione molto grave", chiedendo chiarimenti sul perché il governo abbia nominato come sottosegretario al Commercio l'ex presidente di Hsbc, Stephen Green, al centro dello scandalo che ha colpito il colosso bancario.  Secondo il quotidiano francese Le Monde, i vertici bancari di mezzo mondo. Intanto, la banca britannica Hsbc, in risposta alle numerose rivelazioni di molti giornali in tutto il mondo, ha ammesso gli errori della sua filiale svizzera. "Accettiamo e ci assumiamo la responsabilità dei fallimenti passati rispetto alle regole e alle procedure di controllo" si legge in una nota in cui la banca, prima per asset in Europa, spiega che la controllata ginevrina non fu totalmente incorporata al gruppo dopo l'acquisto nel 1999 e che pertanto i livelli di conformità alle regole sono stati "significativamente più bassi" rispetto alla norma.





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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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