Tasse, le 10 novità del 2014
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Tasse, le 10 novità del 2014

Dal taglio dell’Irpef all’esordio della Tasi, passando per l’amara conferma dell’Imu: ecco cosa è successo in questo anno fiscale

Sta per essere archiviato un 2014 nel quale il tema delle tasse e, più in generale, della pressione fiscale, hanno continuato a tenere banco. L’avvicendarsi del governo di Matteo Renzi a quello di Enrico Letta ha riproposto infatti il tema di politiche di sviluppo che possano rilanciare l’economia proprio attraverso una sorta di shock fiscale. Uno shock che finora però non sembra essersi ancora prodotto. L’unica magra consolazione è rappresentata dagli ultimi dati dell’Ocse secondo i quali la pressione fiscale complessiva in Italia si è leggermente ridotta tra il 2012 e il 2013, passando dal 42,7% al 42,6% del Pil. In controtendenza tra l’altro rispetto all’andamento registrato dalla media dei Paesi Ocse, dove invece è salita dal 33,7% al 34,1%. Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le tasse e le imposte che hanno registrato significative novità nel corso degli ultimi 12 mesi e che possono, seppur in minima parte, aver agito sul tessuto produttivo delle imprese o inciso sui bilanci delle famiglie.

1 - Irpef

La novità più rilevante del panorama fiscale italiano ha riguardato proprio l’imposta diretta per eccellenza. Con un decreto legge infatti, lo scorso 18 aprile, il Consiglio dei ministri guidato da Matteo Renzi ha approvato la riduzione dell’Irpef  per i lavoratori dipendenti e assimilati che guadagnano fino a 24mila euro lordi all’anno. La retribuzione netta mensile è aumentata così di 80 euro, attraverso un credito d’imposta, scattato a partire da maggio. Inoltre, nella nuova legge di stabilità, è stata prevista una copertura di circa 9 miliardi di euro, che renderà permanente il bonus Irpef da 80 euro.

2 - Iva

Un sospiro di sollievo è stato tirato dai contribuenti invece per quanto concerne l’imposta sui consumi. Dopo l’aumento dell’autunno scorso, che ha visto l’aliquota superiore passare dal 21 al 22%, c’era infatti il serio rischio che quest’anno si arrivasse a un nuovo rialzo. Un nuovo salasso che per il momento è stato evitato. Ma la spada di Damocle dell’Iva resta però sempre sospesa. Nella legge di stabilità infatti, il governo è stato costretto ad inserire una clausola secondo cui in caso di mancato rispetto dei vincoli di bilancio, il primo provvedimento a scattare quasi in automatico sarà infatti proprio un nuovo aumento dell’Iva. E questa volta ad essere interessate, oltre all’aliquota del 22%, potrebbero essere anche quelle inferiori del 4 e del 10%.

3 - Iuc

Acronimo che sta per Imposta unica comunale. E’ il cappello formale sotto cui sono finite le tre tasse che per eccellenza costituiscono il gettito delle amministrazioni comunali: la Tasi, l’Imu e la Tari. Curioso e singolare il processo di elaborazione semantico attraverso cui si è arrivato a Iuc: in una fase della discussione si era infatti parlato anche di Taser, acronimo poi scartato perché richiamava il nome della temuta pistola in dotazione ad alcune polizie nazionali. In ogni caso in questo 2014 è stato annunciato il suo superamento che dovrebbe materializzarsi l’anno prossimo.

4 -Tasi

E’ stata la vera new entry di questo 2014, e non poteva esserci avvio più complicato. La nuova imposta sui servizi indivisibili ha in pratica sostituito l’Imu sulla prima casa. Le difficoltà per il contribuente sono venute innanzitutto dalla vera e propria babele di aliquote e di detrazioni che ciascun Comune ha potuto stabilire in maniera autonoma. Senza contare la complicazione aggiuntiva di una quota che, per la prima volta, chiamava in causa per il pagamento anche gli inquilini. Insomma, complessivamente un’esperienza pessima, che si spera l’anno prossimo possa essere risparmiata ai contribuenti.

5 - Imu

Il terrore fiscale dei proprietari di casa ha continuato ad imperversare anche in questo 2014. L’imposta sugli immobili più odiata e più controversa di questi ultimi anni, è stata infatti pagata da tutti i proprietari di seconde case, con modulazioni diverse, e ovviamente dalle imprese su capannoni e uffici. Così come per la Tasi però, sembra che il destino dell’Imu sia segnato per il 2015, anno cui dovrebbe essere sostituita da una nuova imposta.

6 - Tari

Nessuna novità di rilievo invece sul fronte della tassa sulla spazzatura, se non un acronimo fluttuante che passando da Tarsu a Tia è arrivato a Tari. In questo caso infatti, in parte la facilità di calcolo e in parte l’invio direttamente a casa dei bollettini precompilati per il pagamento, ha reso la vita più facile ai contribuenti. Difficile, in ogni caso, è stato comunque accettare aumenti generalizzati, per un’imposta che paga lo scotto di una gestione ancora poco efficiente dell’immondizia in tante parti del Paese.

7 - Canone tv

La tassa sul possesso di apparecchi di ricezione radiotelevisiva ha avuto il suo passeggero quanto fulgido momento di gloria. Per qualche giorno infatti non si è parlato d’altro che del canone tv il cui pagamento sarebbe stato inserito direttamente nella bolletta della luce, con buona pace di quel 25% circa di italiani che annualmente evade allegramente questa imposta. Una proposta che aveva raccolto non poche critiche, soprattutto in tema di tutela della privacy. Polemiche che evidentemente hanno spinto il governo a rivedere la materia, rimandando al 2015 il varo della nuova disciplina. Per quest’anno dunque, solo tanto rumore per nulla.  

8 - Accise

E’ un’altra delle tante minacce che periodicamente aleggia sulla testa dei consumatori. Osservate speciali sono in particolare le accise sui carburanti e quelle sul tabacco. Queste ultime hanno subito una rimodulazione che in pratica ha portato ad un aumento del prezzo delle sigarette di fascia media. Nessun allarme è scattato invece per il momento su benzina e diesel. Ma anche in questo caso resta l’incognita dei conti pubblici, che se dovessero improvvisamente peggiorare potranno essere sempre puntellati da un aumento dei prezzi alla pompa. Staremo a vedere.

9 - Local tax

E’ l’acronimo che ha conquistato la precedenza nel dibattito politico attuale. Sotto questa nuova veste infatti, dovrebbero trovare sistemazione Imu e Tasi che, come preannunciato, scomparirebbero a favore appunto di una nuova tassa locale unica, che dovrebbe interessare gli immobili in maniera più ponderata e modulata. Il timore è che sotto l’ennesima sigla si nasconda qualche altro pasticcio fiscale di quelli a cui gli italiani si sono purtroppo abituati negli ultimi tempi.

10 - Flat tax

Sembra essere diventato uno dei cavalli di battaglia del centrodestra italiano in queste ultime settimane dell’anno. Si tratta di una tassa unica e generalizzata, con un’aliquota fissa per tutti intorno al 20%, che dovrebbe risolvere contemporaneamente il problema della eccessiva pressione fiscale e dell’evasione. A proporre in questi giorni questo modello di tassazione sono stati, praticamente in contemporanea, tanto il leader della Lega Matteo Salvini, che l’ex premier Silvio Berlusconi. Vedremo se in caso di elezioni, il 2015 potrà diventare proprio l’anno della flat tax.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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