Per il fisco la pandemia è finita: ripartono i pignoramenti
La sospensione presente nei decreti prevedenti non è stata prorogata
Settembre sarà il mese dei pignoramenti. Il Sostegni bis ha infatti prorogato le varie attività di notifica delle nuove cartelle, degli atti di riscossione e delle procedure cautelari ed esecutive. Ma la sospensione fiscale vede il suo stop il 31 agosto. Lo scudo copriva anche, ricorda l'Agenzia delle entrate Riscossione, "gli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati, prima della data di entrata in vigore del decreto Rilancio (19/05/2020) su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati; le somme oggetto di pignoramento non sono, pertanto, sottoposte ad alcun vincolo di indisponibilità ed ilsoggetto terzo pignorato deve renderle fruibili al debitore; ciò anche in presenza di assegnazione già disposta dal giudice dell'esecuzione", si legge dalle ultime "faq" aggiornate sul sito dell'Amministrazione fiscale. Inoltre, è anche precisato come una volta cessati gli effetti della sospensione "e quindi a decorrere dal 1° settembre 2021, riprenderanno ad operare gli obblighi imposti al soggetto terzo debitore (e quindi la necessità di rendere indisponibili le somme oggetto di pignoramento e di versamento all'Agente della riscossione fino alla concorrenza del debito)". E quindi, dal 1° settembre i pignoramenti riprenderanno a pieno regime.
Il mese prossimo è però caldo anche dal punto di vista delle scadenze fiscale. E infatti, il Sostegni bis ha stabilito il differimento al 31 agosto 2021 del termine finale di sospensione per il versamento di tutte le entrate tributarie e non derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di debito e di accertamento affidati all'Agente della riscossione. I pagamenti dovuti, riferiti al periodo dall'8 marzo 2020 (per i soggetti con residenza o sede operativa nei comuni che erano stati denominati dal primo Dpcm "zona rossa" la sospensione partiva dal 21 febbraio 2020) al 31 agosto 2021, dovranno essere effettuati entro il 30 settembre.
Ma non finisce qua perché le novità riguardano anche i pagamenti rateali. E dunque parliamo della rottamazione ter, del saldo e stralcio e della definizione agevolata delle risorse dell'Ue. L'Agenzia entrate Riscossione ricorda infatti che per i contribuenti in regola con il pagamento delle rate 2019, "il mancato, insufficiente o tardivo versamento di quelle in scadenza per l'anno 2020 non determina la perdita dei benefici della definizione agevolata, se le stesse verranno integralmente corrisposte entro" date ben precise. E quindi, per la rata in scadenza il 28 febbraio 2020 della rottamazione-ter, della definizione agevolata delle risorse Ue e quella in scadenza il 31 marzo 2020 del saldo e stralcio, il termine massimo per il pagamento è il 9 agosto (compresi i 5 giorni di tolleranza). Le rate che invece avevano come scadenza il 31 maggio 2020 avranno come data ultima il 6 settembre. E invece per la scadenza prevista il 31 luglio 2020 la data del saldo sarà il 30 settembre. Se si ha invece a che fare con scadenze rateali 2021, entro il 30 novembre dovranno essere corrisposte integralmente i saldi di rottamazione, saldo e stralcio e definizione agevolata Ue.
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