Il ritorno del “Tour Europeo” della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina
La Rubrica - Un Europeo in Cina
Fino a pochi anni fa, la Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina ha avuto la tradizione di compiere visite a cadenza annuale a Bruxelles per presentare agli alti rappresentati politici dell’Unione Europea il European Chamber’s National Position Paper, avendo così l’opportunità di far ascoltare la voce del business europeo in Cina e comprendere i propri messaggi dalle personalità europee più influenti del mondo politico, imprenditoriale, dei media ed anche accademico.
Durante le scorse visite a Bruxelles, abbiamo incontrato molti funzionari di alto livello delle istituzioni europee, tra cui vari Vicepresidenti ed il Presidente della Commissione dell’ Unione Europea Barroso. Per questo motivo la Camera di Commercio ha un ruolo unico a livello mondiale, in quanto capace di dialogare con i massimi dirigenti delle istituzioni europee, di quelle cinesi ed anche con i rappresentati del business. Dunque, teniamo a mostrare il nostro apprezzamento verso i nostri colleghi a Bruxelles per il loro impegno.
Dopo un blocco di due anni causato dalla pandemia COVID-19, il 9 gennaio scorso ha avuto luogo il primo viaggio in UE dal lontano febbraio 2020, alla quale hanno partecipato il presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina Joerg Wuttke, i vicepresidenti (incluso lo scrivente), alcuni componenti dei consigli d’amministrazione dei Chapter della Camera Europea ed i rappresentanti dei vari gruppi di lavoro. Durante questa visita durata cinque giorni, la delegazione ha avuto un totale di 48 incontri/eventi, dei quali 26 con funzionari di alto livello.
A titolo personale, posso dire che tornare a Bruxelles dopo tre anni è stato davvero utile per capire come è cambiata la percezione che l’UE ha della Cina.
Ricordi del viaggio giorno per giorno
Le riunioni offline e online come sappiamo non sono la stessa cosa. Nonostante l’incredibile facilità nel realizzare un meeting online che ha contraddistinto gli anni passati, quando le discussioni si svolgono attraverso lo schermo di un computer possono sorgere problemi di comunicazione e incomprensioni, quindi tornare agli incontri vis a vis è già stato un buon inizio.
Il primo giorno della settimana abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il dott. Villarino Camilo, Capo di Gabinetto dell'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, alla quale è seguita la discussione circa la ripartenza della Cina dopo l’abolizione della politica zero covid con S.E. Fu Cong, Capo della Missione Cinese presso l’Unione Europea.
Durante il secondo giorno abbiamo avuto uno degli incontri più importanti della settimana. Infatti abbiamo avuto l’onore di incontrare il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per un’economia al servizio delle persone e Commissario europeo per il commercio Valdis Dombrovskis, al quale abbiamo sollevato ancora una volta le questioni della mancanza di parità di trattamento tra le società straniere e quelle domestiche, dei problemi legati ai diritti di proprietà intellettuale e dell’accesso al mercato per gli investitori europei nel mercato commerciale cinese. Abbiamo potuto poi incontrare rappresentanti della Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali (DG FISMA), della Direzione generale della Mobilità e dei trasporti (DG MOVE), alcuni parlamentari europei e alte istituzioni in quella che è stata una giornata ricca di appuntamenti.
Il momento clou del terzo giorno è stato l’incontro con Sabine Weyand, Direttore generale della Direzione generale del Commercio (DG TRADE) della Commissione Europea, con cui abbiamo avuto un’interessante discussione sulle attività a sostegno del business europeo in Cina, avendo inoltre il piacere di discutere con molti europarlamentari di diversi partiti politici, in particolare quelli italiani presenti, come Nicola Danti, Vicepresidente del gruppo Renew Europe e Paolo Borchia rappresentante della Lega. Infine, sono seguiti due incontri di grande rilievo, uno con Bernd Lange, membro del Parlamento europeo e presidente della Commissione per il commercio internazionale, e l’altro con Manfred Weber, membro del parlamento europeo e presidente del Partito Popolare Europeo (PPE).
Il quarto e il quinto giorno sono stati sicuramente i giorni più intensi della visita. I momenti salienti sono stati l’incontro con Frédéric Bernard, Capo di gabinetto di Charles Michel e della presidenza del Consiglio europeo, e l'incontro con Marco Buti, Capo di gabinetto di Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l'Economia.
La visione generale che è emersa da questa visita è che l'Europa sta identificando un approccio unico alla Cina, che è allo stesso tempo partner, concorrente e rivale sistemico. Tradizionalmente, lo scopo principale dei nostri incontri a Bruxelles è stato quello di illustrare le raccomandazioni chiave contenute nel European Chamber’s National Position Paper. Quest'anno il nostro slogan "Ideology Trumps the Economy" (L'ideologia vince sull'economia) è diventato ancor più rilevante vista la politica Zero COVID e la serie di duri lockdown che hanno subito diverse città cinesi tra cui la capitale finanziaria Shanghai.
Il messaggio è stato quello di riprendere a dialogare con la valutazione delle vulnerabilità strategiche e delle opportunità di cooperazione tra l'UE e la Cina.
Dopo Bruxelles a Parigi
Dopo aver concluso le nostre visite a Bruxelles, cuore delle operazioni dell’Unione Europea, una parte della delegazione si è spostata a Parigi, dove abbiamo avuto un incontro ad altissimo livello con la dott.ssa Muriel Lacoue-Labarthe, Vicedirettrice generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze francese, con la quale abbiamo discusso il tema scottante dei green bond ed i problemi per le banche europee presenti in Cina. Un altro punto di discussione importante con le nostre controparti francesi è stato il ruolo del settore bancario europeo in Cina, che al momento rappresenta solo l’1% del mercato (questo 1% è comprensivo di HSBC).
Inoltre abbiamo avuto il privilegio di incontrare il dott. Louis Riquet, Capo del Dipartimento Asia Orientale e Vicedirettore per l'Estremo Oriente presso il Ministero degli Affari Europei ed Esteri francese, a cui abbiamo presentato le pubblicazioni della Camera Europea e le realtà di fare affari in Cina per le imprese europee e lo scenario per il 2023.
Conclusione
Nel corso di questi giorni intensi abbiamo avuto l’onore di parlare con alcuni dei principali rappresentanti e funzionari dell’UE per mettere in mostra la situazione attuale della Cina e discutere di una moltitudine di argomenti diversi, tra cui l’industria dei semiconduttori a Taiwan, le opportunità per le imprese europee in Cina, ma anche le sfide che le attendono, come le barriere di accesso al mercato, l’integrazione verticale e i diritti di proprietà intellettuale. Le nostre controparti in Europa hanno apprezzato molto il fatto di avere persone sul campo in Cina, in grado di fornire una rappresentazione veritiera dello stato delle imprese europee.
Infine, ho avuto il piacere di guidare in prima persona la delegazione all’incontro con la Rappresentanza permanente della Svezia presso l’UE, che da gennaio a giugno di quest’anno ricoprirà la presidenza del Consiglio dell’UE.
Un grande ringraziamento a tutti i delegati che si sono uniti a questo viaggio in UE, allo staff dell’EUCCC che ha organizzato alla perfezione l’agenda e un grande applauso al nostro Presidente Wuttke che ci ha guidati in questo importante momento, permettendoci di scambiare informazioni preziose con le istituzioni europee competenti.
Per concludere, il futuro delle relazioni tra UE e Cina si trova ad un bivio interessante: se negli ultimi anni sono cambiate molte cose da entrambe le parti, è giunto il momento di ricostruire la fiducia e l’impegno attraverso scambi interpersonali. UE e Cina devono capire quali sono le opportunità di cooperazione, ma anche essere consapevoli dei rischi.
Gli investimenti dell’UE in Cina si sono ridotti, ma abbiamo ancora un impatto significativo sull’economia cinese, sia attraverso la tassazione che l’occupazione. La Cina ha i mezzi per influenzare l’approccio che l’UE utilizzerà in futuro, così come quello degli investitori europei; il primo passo da compiere è quello di ridurre le attuali 967 raccomandazioni presenti all’interno del European Chamber’s National Position Paper per far sì che un numero maggiore di nostri colleghi europei si senta al sicuro nell’entrare nel mercato cinese.
A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina