Trasferirsi in Nuova Zelanda, 6 motivi per farlo
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Economia

Trasferirsi in Nuova Zelanda, 6 motivi per farlo

Economia in crescita, ritmi meno frenetici, opportunità di lavoro, stipendi, istruzione e sanità

Se ci limitassimo ad osservare i dati, potremmo affermare che l'Australia rischia di perdere il suo appeal come meta preferita per gli emigranti di tutto il mondo. Ambita per qualità della vita, ritmi di lavoro ben poco frenetici e, soprattutto, per un'economia che oltre a continuare a crescere e per stipendi molto vantaggiosi, l'Australia rischia oggi di essere messa all'angolo dalla vicina Nuova Zelanda

Il Dipartimento per l'Immigrazione neozelandese, che ha riscontrato per il 2015 un inatteso sorpasso nel numero di australiani che si spostano in Nuova Zelanda alla ricerca di un lavoro rispetto ai neozelandesi che si trasferiscono, per lo stesso motivo, down under. L'ultimo anno in cui è stata registrata una situazione simile è stato il 1991.

Negli ultimi mesi la popolazione neozelandese è cresciuta moltissimo: da dicembre a oggi i migranti sono aumentati a ritmi di circa 4.500 unità al mese. In un anno la popolazione straniera è cresciuta del 65 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti. In valori assoluti stiamo parlando di 56.800 al posto di 34.400 stranieri. E attenzione, non vengono soltanto da paesi poveri, perché le comunità più numerose sono oggi quella indiana, cinese, inglese, filippina e tedesca.

Come spiega l'Ambasciatore d'Italia a Wellington, Carmelo Barbarello, anche il numero degli italiani sta crescendo molto in fretta. E non aumentano solo i visti vacanza-lavoro per gli under 30 (da 708 nel 2011 sono più che raddoppiati nel 2014, arrivando a quota 1614), ma anche la quota di professionisti qualificati fuori sede: "architetti ed ingegneri a Christchurch per via della ricostruzione dopo il terremoto del 2011, medici a Auckland, grafici e tecnici cinematografici a Wellington presso WETA, la casa di produzione di Peter Jackson", e via dicendo.

Per quale ragione sempre più persone scelgono la Nuova Zelanda per ricostruirsi una vita piena di successo, serenità e soddisfazione? I sei principali sono certamente questi: 

1) La crescita economica di Auckland e di tante altre città neozelandesi è il vero motore di questo boom di ingressi, che coinvolge potenziali migranti, visitatori temporanei, e anche i neozelandesi residenti all’estero che non hanno mai smesso di sognare di tornare, prima o poi, in patria.

2) L'immagine di paradiso che il resto del mondo associa a paesi come Australia e Nuova Zelanda. E quindi nazioni così lontane da risultare proprio per questo affascinanti, immerse in paesaggi bucolici, isolate da ogni tipo di problema e che sarebbero persino riuscite a mettere in piedi un sistema di integrazione multiculturale perfetto. Attenzione però, in Nuova Zelanda si sta bene, ma questo paese non è un paradiso. Alcolismo, convivenza con la minoranza Maori e inquinamento pro-capite sono tra i problemi più gravi che non è ancora riuscito a risolvere.

3) Ritmi meno frenetici e vita all'aria aperto. Ebbene, per molti migranti quella in Nuova Zelanda è una vera e propria fuga verso un mondo in cui la quotidianità è decisamente più lenta e gradevole rispetto a quella asiatica, americana o europea. In Nuova Zelanda si corre per tenersi in forma, non per rispondere a telefonate e email nella pausa tra un meeting e un altro. E i tempi di trasferimento sono talmente ridotti da permettere anche ai pendolari di fare un salto in spiaggia o una scampagnata in bicicletta quando lo desiderano.

4) Costo della vita e stipendi. Ecco, questo è il punto alla base del sorpasso tra Nuova Zelanda e Australia. Perché a Wellington e dintorni la vita è cara, ma un po' meno rispetto a Melbourne o Sydney, e gli stipendi sono più o meno in linea con quelli down under, perciò molto vantaggiosi per chi è abituato a sbarcare il lunario con mille euro al mese o poco più.

5) Istruzione e sanità sono di buon livello, e lo stesso vale per i servizi pubblici. Con un vantaggio rispetto al resto del mondo anglosassone: costi e rette sono ragionevoli, dettaglio che rende un trasferimento in Nuova Zelanda ancora più conveniente.

6) E infine ci sono le opportunità di lavoro. Già da qualche anno la Nuova Zelanda ha iniziato una politica "aggressiva" di reclutamento all'estero di tutte quelle professionalità che nel paese scarseggiano. Non solo, a sentire gli head hunter locali le occasioni non mancano nemmeno negli altri settori. Del resto, la disoccupazione è stabile sotto la soglia del 5,5 per cento.

Ultima nota: prima di correre a comprare un biglietto aereo, ricordatevi che la Nuova Zelanda, oltre ad essere isolata da tutto, è anche molto lontana. Quindi prima di partire pianificate bene il vostro trasferimento. Con queste distanze, delusioni e passi falsi potrebbero rivelarsi davvero difficili da gestire, oltre che parecchio costosi. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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