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EPA PHOTO/ANSA/EUGENE GARCIA
Economia

Trump e l'Obamacare: come funziona la sanità negli Stati Uniti

Un sistema di cure gratis solo per i più poveri e gli anziani, il resto affidato allle assicurazioni. Fotografia dell’assistenza made in Usa

Alla fine Donald Trump ce l'ha fatta. Il suo obiettivo di smantellare l'Obamacare, la riforma della sanità approvata dal suo predecessore Barack Obama, è ormai un risultato quasi raggiunto. La Camera statunitense ha infatti appena approvato una controriforma che manda in soffitta l'Obamacare e manca ora soltanto il voto favorevole del Senato, dove  la maggioranza dei membri è a favore dell'attuale presidente repubblicano.


Ma perché questa controriforma dell'Obamacare è così importante per Trump? Per capirlo, bisogna conoscere a grandi linee come funziona il sistema sanitario americano, attorno al quale si scontrano da decenni i due maggiori partiti politici degli Stati Uniti, con posizioni diametralmente opposte. Da una parte ci sono i repubblicani che proclamano il diritto di ognuno a scegliere le cure che preferisce, dall'altra i democratici che vgliono il diritto alla salute per tutti. Negli Usa non esiste infatti un sistema sanitario nazionale come in Italia che garantisce cure mediche universali e viene finanziato attraverso la fiscalità generale, cioè con le tasse e con i ticket pagati dai cittadini. Per avere le cure, in America bisogna stipulare un'assicurazione sulla salute. Esiste un servizio di assistenza gratuito che si chiama Medicaid ma viene garantito soltanto alla parte più povera della popolazione.


 Medicaid e Medicare

Prima dell'approvazione dell'Obamacare, il Medicaid era accessibile soltanto ai cittadini statunitensi sotto la soglia di povertà (cioè con un reddito di circa 11.700 dollari per un single, che cresce in base al numero di figli a carico). L'amministrazione Obama ha però innalzato di oltre il 130% le soglie di accesso alle cure gratuite facendo lievitare il numero di cittadini statunitensi che hanno diritto al Mediacaid: da meno di 48 milioni del 2008 si è passati a ben 70 milioni nel 2016. Negli Stati Uniti c'è poi un altro programma di cure sanitarie agevolate, finanziato con soldi pubblici e riservato prevalentemente agli anziani con oltre 65 anni di età. Si tratta del Medicare, che copre circa 47 milioni di persone, di cui alcuni milioni beneficiano anche del Medicaid.



Visto che gli americani sono oltre 320milioni, è chiaro che il Medicaid e il Medicare coprono soltanto una parte minoritaria della popolazione. La maggior parte dei cittadini d'Oltreoceano si cura infatti sottoscrivendo una polizza sanitaria con una compagnia assicurativa. In prevalenza si tratta di coperture stipulate attraverso il proprio datore di lavoro. Prima dell'approvazione dell'Obamacare, la stipula dell'assicurazione sanitaria non era obbligatoria e si calcola che quasi 26 milioni di cittadini fossero senza copertura, soprattutto tra i giovani che avevano meno problemi di salute. Ciononostante, il livello della spesa sanitaria negli Stati Uniti è altissimo: la spesa pubblica per la salute è attorno all'8% del pil (contro il 6,5% dell'Italia) mentre quella complessiva (pubblica e privata) sfiora il 17% del pil, un livello che non si registra in alcun paese al mondo.



L'arrivo dell'Obamacare


Poi, con la riforma di Obama, le cose sono cambiate. Oltre a estendere l'applicazione del Medicaid, l'ex-presidente ha reso obbligatoria la sottoscrizione delle polizze sulla salute, imponendo multe a chi trasgredisce quest'obbligo. Sono state però introdotte delle agevolazioni in denaro (finanziate con le tasse) per l'acquisto delle coperture sanitarie. Contemporaneamente, l'Obamacare ha introdotto dei vincoli per le compagnie assicurative (che non possono negare l'assistenza a un cliente sulla base al suo stato di salute) e dei vincoli per le aziende con più di 50 addetti (che devono sempre contribuire alle spese dei loro dipendenti per le polizze sanitarie). Ci sono poi dei paletti anche per le tariffe applicate dalle compagnie, per esempio un divieto di rincari sulla base dello stato di salute pregresso e un tetto massimo al rapporto tra i prezzi applicati ai clienti più anziani e a quelli più giovani.

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Ora, con la controriforma di Trump si torna indietro, a meno che il provvedimento non venga clamorosamente bocciato dal Senato. Scomparirà l'obbligo di stipulare le polizze sanitarie e verranno meno i vincoli tariffari e gli obblighi per le aziende di finanziare le spese  sostenute dai dipendenti per assicurarsi. Ci saranno soltanto delle agevolazioni fiscali sui costi per l'acquisto delle coperture e delle penalità per chi non si  assicura. Nello specifico, chi rimarrà scoperto per più di due mesi circa subirà una maggiorazione di oltre 60% quando riacquisterà una polizza sanitaria successivamente. Non proprio tutto tornerà come prima, insomma, ma una cosa è certa: l'Obamacare è quasi smantellata.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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