Trump, quale sarà il suo programma economico
Tra gli annunci fatti dal tycoon ci sono il taglio delle tasse, la revisione dei trattati commerciali e molta deregulation
Alla luce del clamoroso risultato delle elezioni americane appena conclusesi, in tanti si straranno chiedendo che posto hanno avuto le proposte economiche nel successo, ormai quasi ufficiale, di Donald Trump nella corsa alla presidenza degli Usa. Ebbene, diciamolo subito: gli annunci del tycoon newyorchese in tema, ad esempio, di tasse e deregulation, non solo sono stati una parte significativa del suo programma elettorale, ma potrebbero aver rappresentato una delle mosse vincenti nella sconfitta dell’avversaria democratica Hillary Clinton. Risulta dunque quanto mai utile a questo punto, mettere insieme le idee più significative, proprio in tema di economia, che il nuovo presidente degli Usa Donald Trump ha annunciato in campagna elettorale, e che potrebbero dunque contraddistinguere ora la sua azione politica, fin dai primi giorni alla Casa Bianca.
Taglio delle tasse
Nel suo tour elettorale Donald Trump si è sempre rivolto in maniera particolare a quella classe media, costituita soprattutto da lavoratori bianchi, che più di tutti ha pagato il prezzo della globalizzazione. A loro, ma non solo, è stata dunque rivolta la promessa più significativa di questa campagna elettorale: un taglio delle tasse tra i più rilevanti dai tempi di Ronald Reagan. Il nuovo inquilino della Casa Bianca infatti ha in mente di diminuire gli scaglioni riguardanti le imposte per le persone fisiche da sette a tre, con le seguenti aliquote: 12%, 25% e 33%. Buone notizie però anche per le imprese: l’idea infatti è quella di istituire per loro un’aliquota unica al 15%.
Deregulation
Su questo fronte l’impegno che il tycoon newyorchese ha preso con gli elettori prevede un taglio di tante regolamentazioni attualmente vigenti. Trump ha promesso di eliminare tutte quelle ritenute non necessarie e in particolare intende abrogare il cosiddetto Dodd-Frank Act, il provvedimento che, a seguito della crisi finanziaria, ha stabilito nuovi requisiti di capitale per le grosse banche e ha vietato il proprietary trading.
Trattati commerciali
È questo uno dei fronti che ha maggiormente spaventato la comunità internazionale. Trump infatti intenderebbe non solo rivedere l’Accordo nordamericano per il libero scambio (Nafta), ma ritirarsi del tutto dal Tpp, il cosiddetto Partenariato Trans-Pacifico.
Energia
In questo settore potrebbe scattare una vera e propria rivoluzione, visto che Trump intende rivedere gran parte delle decisioni assunte dall’amministrazione precedente. Vorrebbe infatti abrogare i provvedimenti di Obama sul cambiamento climatico: ossia revocare le leggi sulle emissioni di carbonio, permettere a TransCanada Corp di costruire l'oleodotto Keystone XL e cancellare l’accordo internazionale per limitare il riscaldamento globale. Inoltre il nuovo presidente ha annunciato di voler concedere permessi per l’espansione delle trivellazioni offshore e di voler ridare slancio al carbone. Tutto ciò, secondo Trump, potrebbe infatti far crescere il Pil americano di 100 miliardi all’anno.
Aiuti alle famiglie
Un provvedimento che potrebbe aver influenzato non poco il voto di tante famiglie americane è stato ribattezzato Childcare. Si tratta di un piano che in pratica renderebbe deducibili i costi sostenuti per asili nido e servizi per l'infanzia che, secondo Donald Trump, rappresenterebbero la spesa maggiore per le famiglie.