Turchia, le conseguenze economiche della crisi politica
Meta dell'export italiano e crocevia del gas e del petrolio. Ecco perché Ankara è importante per l'industria europea
Di nuovo in salita, dopo un crollo del 6% registrato venerdì. Sono le quotazioni odierne della lira turca, che ha visto risalire sopra il livello di 3 il proprio tasso di cambio con il dollaro americano. Segno evidente che sui mercati è tornata la normalità, o quasi, dopo il fallito golpe dei militari in Turchia e il ritorno in sella del presidente Recep Tayyip Erdogan. La stabilità politica di Ankara sta infatti abbastanza a cuore alla businesscommunty internazionale. Ecco, di seguito, una panoramica sui motivi principali per cui l'economia turca è importante anche per l'Italia e l'Europa.
L'export dell'Italia
Innanzitutto, non va dimenticato che la Turchia (un paese con quasi 78 milioni di abitanti e un pil che cresce a un tasso del 4% annuo) è un importantissimo mercato di sbocco per l'export dell'Italia. Nel 2015, i prodotti in arrivo dal nostro Paese e venduti nella Penisola Anatolica hanno raggiunto un valore complessivo di 10 miliardi di euro, con una crescita del 2,8% rispetto al 2014.
Rapporti commerciali stretti
Nei prossimi anni, in condizioni di normalità, i rapporti commerciali tra Roma ed Ankara dovrebbero diventare sempre più stretti. Secondo le stime di Sace (società pubblica specializzata nelle assicurazioni sui crediti all'estero), entro il 2019 le esportazioni italiane verso la Turchia raggiungeranno un valore di 11,3 miliardi di euro, con una crescita di circa il 3% annuo.
L'import da Ankara
Anche le merci turche trovano in Italia un importante mercato di sbocco. Il valore complessivo delle importazioni da Ankara verso il nostro paese è pari a 6,6 miliardi di euro e, nell'ultimo biennio, ha avuto una crescita di oltre il 15% rispetto al 2014.
Snodo del gas
Più che per i rapporti commerciali, la Turchia è molto importante per la sua posizione strategica nello scacchiere europeo, che ha anche una valenza economica. La Penisola Anatolica è infatti anche un corridoio su cui si estende una rete di gasdotti (per esempio il Blue Stream di Eni e Gazprom), che sono importantissimi per le forniture energetiche dell'Europa
Crocevia del petrolio
Oltre al gas, la Turchia è importante anche per gli approvvigionamenti di petrolio. Dallo stretto del Bosforo e dei Dardanelli, infatti, transita ogni anno una montagna di barili di greggio (circa 3 milioni l'anno) che finiscono poi nei porti del Vecchio Continente.