UE-Mercosur: accordo di libero scambio a un bivio dopo 25 anni di trattative
Ansa
Economia

UE-Mercosur: accordo di libero scambio a un bivio dopo 25 anni di trattative

Il G20 di Rio de Janeiro prepara il terreno per un’intesa storica. Ma il veto francese e i dubbi italiani rendono il compromesso sempre più complicato.

A un passo dalla firma dopo 25 anni di trattative? L’accordo di libero scambio tra Unione Europea e paesi del Mercosur (Mercato comune del Sud America) è sul tavolo del G20 a Rio de Janeiro. Ma il Free Trade Agreement con il Mercosur non piace agli agricoltori francesi, da ieri di nuovo sui trattori in piazza. E qualche dubbio lo solleva anche il governo italiano. La via sembra essere quella del compromesso.

La trattativa è in corso da 25 anni e riguarda 717 milioni di consumatori. Il negoziato è iniziato nel 1999 e solo nel 2019 c’è stata la prima versione dell’accordo che però ha lasciato insoddisfatti molti Paesi. La ratifica del trattato non è mai avvenuta e ora la data cruciale è fissata per il vertice di Montevideo, il 5-6 dicembre, ma il summit brasiliano di questi giorni potrebbe già anticipare passi decisivi. Si tratta di uno dei più ambiziosi accordi di libero scambio al mondo che mira ad abbattere progressivamente il 90% delle tariffe doganali sui beni agroalimentari e industriali tra i due blocchi economici.

L’Unione Europea e i Paesi fondatori del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay) puntano a rafforzare i rispettivi mercati attraverso una maggiore apertura commerciale. Per l'Europa, l'eliminazione dei dazi su auto, macchinari, farmaci e abbigliamento rappresenta un'occasione per rilanciare settori in difficoltà, come quello automobilistico tedesco. Allo stesso tempo, il blocco sudamericano mira a incrementare le esportazioni di prodotti agricoli come carne bovina, zucchero e pollame, grazie alla riduzione delle tariffe doganali europee. Un elemento rilevante è la protezione delle indicazioni geografiche europee, con oltre 350 prodotti tutelati sul mercato sudamericano. Ma le discussioni restano accese su questioni ambientali e normative, con l’Unione che richiede standard produttivi più severi per garantire reciprocità e sostenibilità, richieste che i Paesi del Mercosur ritengono difficilmente applicabili.

Mentre alcuni Stati membri dell'UE, tra cui Germania e Spagna, sostengono l'accordo, la Francia rimane il principale ostacolo. Gli agricoltori e allevatori francesi, sostenuti da 600 parlamentari che hanno recentemente inviato una lettera a Ursula von der Leyen, temono che l’apertura del mercato europeo possa danneggiare gravemente il settore agricolo. Gli standard meno rigorosi in Sud America, soprattutto in materia di biosicurezza e uso di pesticidi, rappresentano un vantaggio competitivo per i produttori sudamericani che preoccupa anche l'Italia. Agricoltori e allevatori francesi da mesi sono pronti alla protesta.

Il ministro italiano dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha espresso riserve simili, sottolineando come il mercato unico europeo rischi di essere invaso da prodotti a basso costo, difficili da competere per le aziende italiane ed europee. “Ad oggi, nonostante siamo a favore di mercati aperti e regolati, l'Europa non è in grado di garantire la tutela dei propri imprenditori con accordi commerciali con nazioni che hanno dei costi di produzione estremamente più bassi e quindi capaci di entrare nel mercato con prezzi non sostenibili per i nostri imprenditori”, ha detto il ministro Lollobrigida. “Siamo favorevoli nel principio all'accordo Ue-Mercosur, ma ci sono dei punti che devono essere risolti perché non sono di pieno soddisfacimento per l'Italia”, ha precisato il ministro degli esteri Antonio Tajani. Le associazioni di categoria italiane, come Coldiretti, criticano inoltre l’impatto potenziale dell’accordo su settori cruciali del Made in Italy, come la produzione casearia e vitivinicola.

Per superare il veto francese, la Commissione Europea sta valutando diverse strategie: offrire sussidi agli agricoltori europei danneggiati dall’accordo (opzione bocciata dai sindacati parigini) o dividere il trattato in due parti. La seconda opzione, che separerebbe la componente commerciale dagli aspetti di cooperazione generale, permetterebbe l’approvazione con una maggioranza qualificata, riducendo il peso del veto francese. Parigi per bloccare la ratifica dell’Unione europea dovrebbe trovare l’alleanza con almeno altri quattro Stati membri.

Il Free Trade Agreement con il Mercosur rappresenta un'opportunità unica per l'UE di espandere la propria influenza economica in Sud America, garantendosi anche l'accesso a risorse strategiche come il litio. Ma gli ostacoli sul cammino rendono l’accordo ancora molto incerto. La sfida è bilanciare le opportunità economiche con la protezione dei settori vulnerabili e la sostenibilità.

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Cristina Colli